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20120717 oil2 16La versione precedente della lampada ad olio era volutamente semplice e serviva più che altro a spiegare il funzionamento. In questo secondo approccio proveremo a fare qualcosa si più avanzato e di comodo, oltre che affidabile. Anche questo progetto utilizzerà esclusivamente materiali di recupero, quindi il costo è nullo. Rispetto alla versione precedete, la lampada che proponiamo ora ha qualche vantaggio pratico ed estetico.

  • sarà più facilmente trasportabile
  • potremo spegnerla facilmente
  • avremo meno probabilità di rovesciare e di sporcare
  • la luce sarà diffusa non solo verso l'alto ma anche lateralmente (useremo un contenitore di vetro e non di metallo)

 Inoltre la lampada ha una caratteristica particolare: lo stoppino è mantenuto a galla da un "salvagente"!

 

 

I materiali impiegati e gli strumenti sono di semplicissima reperibilità:

  • forbici robuste
  • un multitool
  • un tappo di sughero
  • una lattina delle bibite (useremo la superficie piatta laterale)
  • del fil di ferro (quello che abbiamo usato ha un diametro di 0,9 mm)
  • carta vetrata
  • un vasetto di vetro della marmellata con un'imboccatura più larga del fondo
  • corda in cotone da usare come stoppino
  • olio di recupero

 

Cominciamo ad affettare il tappo di sughero per il lungo, in modo da ottenere 4 sezioni alte quanto il tappo originale e con le basi a forma di 1/4 di cerchio. Successivamente prendiamo ogni quarto di tappo così ottenuto e tagliamo via le estremità a 45°

(cliccate sulle immagini per allargare)

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Lo scopo è quello di ottenere un quadrato. Usiamo la carta vetrata per aggiustare gli angoli e le superfici in modo farli combaciare il meglio possibile. Una volta ottenuto il quadrato prendiamo la lattina, apriamola con le forbici robuste ed estraiamo una superficie di metallo adatta a coprire il quadrato più grande che abbiamo descritto col sughero. Al centro della lamierina pratichiamo un foro largo poco più del diametro dello stoppino che andremo ad usare.

A questo punto prendiamo un pezzo di fil di ferro lungo circa 20cm.  Arrotoliamo un paio di volte il fil di ferro su un sottile oggetto metallico, largo circa quanto lo stoppino (si può usare un cacciavite). Arrotoliamo tra loro i due capi di fil di ferro che escono dal cerchietto appena fatto per un centimetro circa. Lo scopo è quello di creare il reggi-stoppino, ne consegue che nei prossimi passaggi il cerchietto dovrà posizionarsi sopra al buco fatto nella lamierina, al centro del quadrato.

Con i due capi del fil di ferro andiamo a forare 3 pezzi di sughero in modo da tenerli assieme a formare il quadrato. Il quadrato di sughero dovrà avere un lato piatto verso l'alto. I due capi entreranno in un primo lato del quadrato, andranno verso l'esterno a 45° e foreranno gli altri sue lati del quadrato adiacenti.

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Ripetiamo la stessa operazione come per creare un secondo reggi-stoppino, ma stavolta usiamo un po' di fil di ferro in più, e la parte arrotolata sarà ben più lunga. Questo sarà una piccola maniglia che ci permetterà di maneggiare il quadrato anche quando lo stoppino sarà acceso. Infiliamo i capi del fil di ferro nel lato mancante, quello opposto a quello in cui abbiamo infilato il reggi-stoppino. Anche in questo caso useremo i due capi che avanzano del fil di ferro per tenere assieme i due lati del galleggiante con l'ultimo lato.

A questo punto dovremmo avere il quadrato formato, reggi-stoppino e maniglietta in posizione e i 4 capi di fil di ferro che spuntano liberi. Mettiamo i lamierino sul quadrato assicurando di avere il buco ben al centro. Fissiamo quindi il lamierino al suo posto piegando in basso i 4 capi di fil di ferro eliminando gli eventuali eccessi.

Pieghiamo il reggi stoppino in basso, parallelamente al lamierino facendo coincidere il cerchietto col buco. Abbiamo quasi finito.

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Non rimane che bagnare completamente lo stoppino nell'olio e quindi fissarlo tra l'asola del reggi stoppino ed il foro della lamiera. Si lascia un centimetro circa nella parte sopra l'asola e 10cm buoni a penzolare sotto. Accendiamo lo stoppino tenendo il galleggiante per la maniglietta e poniamolo delicatamente a galleggiare sull'olio dentro al vasetto.

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Una particolarità sta nel fatto che essendo lo stoppino "galleggiante" possiamo riempire il vasetto quanto ci pare: ci pensa il galleggiante a regolare le cose per noi. E' importante notare poi che il vetro si scalderà parecchio per la fiamma della lampada. Purtroppo però il vetro non è un grande amico delle fiamme o degli sbalzi di temperatura: fate attenzione a non raffreddare di colpo il vasetto con acqua o stracci bagnati. Il galleggiante infatti ha anche il compito di tenere la fiamma il più possibile lontano dalle pareti del vasetto. Questo aspetto è aiutato anche dal fatto che il vasetto è più largo alla sommità che alla base.

Per spegnere la lampada e portarsela via basta riavvitare il coperchio del vasetto.

 

Alcune note:

Come sempre le lampade ad olio non sono da usare in ambienti chiusi a causa dei problemi di intossicazione che potrebbero causare. Non vanno lasciate incustodite o alla portata di bambini o animali

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