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Arriviamo a trattare la lista di uno degli argomenti più importanti: il cibo e la sua preparazione. E' universalmente noto che il cibo e la capacità di nutrirsi sono, in parecchi casi, la prima preoccupazione di un essere vivente. Un prepper dopo il disastro non fa certo eccezione. Non considereremo qui gli argomenti relativi alla scorta di cibo in quanto la daremo praticamente per scontata. Ci preoccuperemo piuttosto di come potremo preparare quel cibo e quello che ci procureremo in modo da renderlo appetibile e sano.

Purtroppo dovremo scordarci i pranzetti della nonna o le raffinatezze alla Benedetta Parodi. Il motivo principale di questa rinuncia è che i mezzi a nostra disposizione sono decisamente meno sofisticati. Tuttavia, chi si è trovato a cucinare una pasta in campeggio non troverà particolari sostanziali differenze e scoprirà alcuni interessanti metodi alternativi.

Le esigenze

Esistono fondamentalmente tre esigenze da soddisfare per quello che riguarda la cucina.

  1. scaldare o cucinare i cibi
  2. raffreddare, manterene freddi o conservare i cibi
  3. pulire tutto quello che viene a contatto col cibo per ragioni igieniche

Vediamo ora, uno alla volta, come possiamo farvi fronte

 

Una cucina improvvisata.

Diamo per scontata la presenza del cibo e degli ingredienti per prepararlo. Cosa manca? Stoviglie e pentolame innanzitutto, ma la parte del leone la fa la stufa o il fuoco. Sebbene sia possibile cucinare "a freddo" e lontano dai fornelli, la possibilità di scaldare, quocere ed arrostire il cibo è fondamentale, specie se consideriamo che questi strumenti e risorse sono anche uno dei metodi più semplici per potabilizzare l'acqua: bollirla.

Abbiamo quindi bisogno di fuoco. Tra gli strumenti da campeggio si trovano con facilità dei fornelli a gas, alimentati a cartucce (o bombolette usa e getta) e con bombole ricaricabili. Altri strumenti usano un combustibile liquido come l'alcool o simili. Come sempre, la necessità di recuperare il gas o il liquido riduce l'affidabilità di questi strumenti. Fortunatamente esistono diversi tipi di stufe o fornelli alternativi in grado di fornirci una fiamma comoda ed efficiente per le nostre cene.

 

Cucine da campo.

La vera e propria cucina o stufa è un argomento che sta molto a cuore alle organizzazioni umanitarie che lavorano col terzo mondo. Questo argomento da solo ci fa rendere conto della loro importanza. Esistono infatti progetti di cooperazione che studiano i sistemi migliori per cucinare impiegando meno legna possibile e producendo meno fumo possibile. Tra queste ci sono stufe che sono molto facili da costruire con elementi di recupero la cui progettazione da risultati decisamente superiori al semplice "falò", Tra queste:

  • rocket stoves: [w] piccole stufe fatte in muratura o latta dotate di camino che permettono un flusso d'aria ottimale e riducono gli sprechi.
  • woodgas stove: [w] stuffe ricavate da barattoli medio-grandi di latta che bruciano qualsiasi cosa sia vegetale. Il design consente anche di bruciare i gas derivanti dalla combustione stessa del legno, riducendo al minimo le emissioni gassose (ma non possono essere usate al chiuso)
  • forni solari: [w] una via di mezzo tra gli specchi ustori e la macchina lasciata al sole d'estate, il tutto foderato di alluminio o altro materiale riflettente. Ovviamente possono funzionare bene solo col una buona quantità di sole, ma in questi casi raggiungono temperature elevatissime.
  • fornelli d'emergenza: [w] detti anche "fornello del senzatetto". Si possono ricavare da latte e lattine con poco lavoro. Un'alternativa è anche uno scolaposate dell'Ikea che pare fatto apposta

In rete si possono reperire facilmente descrizioni, istruzioni, spiegazioni e video su come costruire da soli questi dispositivi. Prossimamente ci ripromettiamo di presentare la nostra esperienza diretta con tutte le relative indicazioni in italiano. Ovviamente, il vantaggio di questi sistemi rispetto a quelli classici da campeggio è che non hanno la necessità di un combustibile specifico (ancora una volta il concetto di indipendenza), ma che anzi può essere reperito con molta facilità.

Infine, data l'importanza dell'argomento, è utile avere a disposizione due o più sistemi per cucinare, in modo da non trovarsi in braghe di tela e dover optare per sgranocchiare gli spaghetti crudi...

 

Raffreddare e conservare.

Questo argomento è per forza di cose più breve dato che le possibilità sono più limiate. Oggigiorno il raffreddamento in genere, che si ottenga tramite il frigorifero o il condizionatore dell'aria, richiede parecchia energia, e obiettivamente è difficile ottenere dei risultati soddisfacenti se non abbiamo energia a disposizione.

Se lo scenario che stiamo affronteremo prevedere la presenza di energia elettrica, anche solo ad intermittenza, possiamo usare questo stratagemma. Riempiamo circa al 90% alcune bottiglie d'acqua. Quando abbiamo la corrente elettrica a disposizione, poniamo le bottiglie nel congelatore facendole ghiacciare del tutto. Quando la corrente va via, trasferiamo le bottiglie dal congelatore al frigo, così che rilascino il freddo del ghiaccio gradualmente.

Se non abbiamo affatto la corrente a disposizione le nostre possibilità si limitano drasticamente dato che dipendiamo da fonti di "freddo" esterno. Queste fonti possono essere blocchi di ghiaccio acquistato, il freddo fornito dal clima esterno (invernale o nordeuropeo) o un ruscello d'acqua fredda o di ghiacciaio.

L'argomento della conservazione non si limita solo ai cibi ma si applica anche ad una categoria molto più importante di risorse: le medicine

 

Pulire.

Le condizioni igieniche, quando si parla di cibo, sono fondamentali. Tifo e Salmonella non sono da prendere alla leggera dato che le conseguenze sono mortali. Quale che sia lo scenario che ci prospettiamo, è facile prevedere che le condizioni igieniche generali si abbassino e quindi tutte le malattie e le relative diffusioni aumenteranno. Sarà quindi fondamentale far si che tutto quello che arrivi a contatto con cibo ed acqua sia il più possibile pulito ed igienizzato.
Detersivi e candeggina faranno egregiamente la loro parte in questo caso, ma è fondamentale la cura e l'attenzione da dedicare ad ogni operazione durante l'uso e lo stoccaggio di cibo e stoviglie.

 

La lista:

  • pentole e padelle: non c'è una vera indicazione o limitazione nel tipo e nel numero: dipende dalle nostre necessità. Per una situazione nomade ovviamente dovremo farci bastare pochi strumenti, diversamete nulla ci vieta di usare l'intera batteria che molto probabilmente abbiamo già in casa. Alcuni preferiscono il pentolame in ghisa per la sua resa, altri quelli in alluminio per la leggerezza. Persino le pentole a pressione possono trovare impiego anche se lontano dai fornelli canonici. Raccomandiamo comunque la presenza di manici che permettano di muovere le pentole sul fuoco comodamente senza scottarsi.
  • stoviglie e posate: non c'è nulla da aggiungere . Una nota: quelle in plastica usa e getta permettono di risparmiare acqua dato che non bisogna lavarle, ma vale la pena usarle solo se questa è la nostra situazione.
  • gamelle, gavette e set compatti: solitamente disponibili presso i negozi da campeggio, sono set pre assemblati che contengono pentola, padella, piatto, bicchiere e stoviglie per una persona. Hanno il vantaggio di essere autocontenitivi e, una volta assemblati, occupano molto poco spazio.
  • attrezzi e strumenti da cucina manuali: non avremo più la corrente? allora il nostro fantastico robot da cucina non potremo più usarlo e dovremo ripiegare su tutti gli attrezzi manuali che possiamo trovare: dallo sbattiuova allo spremi agrumi
  • griglie: utili sia per cucinare la carne sul carbone acceso che per tenere in piano le pentole appoggiandole su alcuni sassi attorno al fuoco.
  • cucine e stufe da campo: sempre tenendo presente il loro limite sul combustibile, di cui faremo ampia scorta.
  • bacinelle di plastica: utili per raccogliere e lavare tutte le stoviglie. Esistono anche delle versioni morbide e pieghevoli, decisamente più care, utili a chi si sposta. Oltre che per le stoviglie possono anche essere usate per lavare la biancheria, i vestiti e i panni.
  • spugnette e detersivi: per pulire piatti, pentole e posate
  • candeggina: per disinfettare i pavimenti ed i piani di lavoro. 
  • fogli di alluminio
  • sacchetti gelo con e senza chiusura "zip" 
  • vasi per le conserve: vanno benissimo anche quelli della marmellata o del miele se il tappo tiene a dovere. Li riutilizzeremo per mettere via gli avanzi del cibo (non si butta via nulla) o quello che abbiamo cucinando in anticipo (magari domani non potremo...) 
  • contenitori ermetici per alimenti in plastica
  • borse frigo: se avremo la possibilità di fare o di procurarci del ghiaccio, la borsa frigo, ben isolata, permetterà di mantenere bassa la temperatura più a lungo o di conservare il ghiaccio stesso 
  • borracce e bottiglie termine (thermos) 
  • taniche di plastica: per l'acqua

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