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20130822-fukushimaLa cosa non ci fa per nulla piacere e non ce ne vantiamo avvatto, ma noi l'avevamo già detto tre mesi fa, ma i giornali se ne redono conto solo ora. La situazione a Fukushima non è minimamente sotto controllo, non c'è una soluzione in vista, non ci sono rimedi che si possano mettere in pratica. I danni sono al di la di ogni possibile calcolo. Per sua natura l'inquinamento nucleare ha ripercussioni che si calcolano in milioni di anni (dovuto al tempo di dimezzamento dei materiali fissili), e dato che ad essere inquinato è stato l'oceano, la cosa riguarda automaticamente tutto il pianeta.

Ma di cosa si sono accorti (finalmente e con un colpevole ritardo) le istituzioni e la stampa?

 

Finalmente la denuncia

Il breve video che riproponiamo qui sotto è in inglese, ma alcune frasi sono talmente gravi da superare qualsiasi barriera linguistica.

  • "I gestori dell'impianto non hanno la situazione sotto controllo"
  • "le azioni dimostrano che la TEPCO non sa cosa sta facendo e non ha un piano"
  • "la TEPCO inoltre non sta  facendo abbastanza per proteggere l'ambiente e le persone"

Accuse pesantissime che diventano ancor più gravi in questo specifico contesto. Accuse che Naomi Hirose, presidente della TEPCO non smentisce, incassa e per cui chiede scusa producendosi in imbarazzati inchini al comitato che sorveglia le operazioni di messa in sicurezza. In seguito a queste osservazioni il livello di classificazione per questo evento è salito a livello 3 dal precedente livello 1 (anche se si stenta a credere che sia mai potuto essere classificato al livello di più bassa allerta in assoluto) su una scala che arriva massimo a 7.

 

Il danno

Ci sono voluti mesi perchè le voci dei biologi marini e dei pescatori venissero ascoltate. Da mesi infatti studiosi e lavoratori vedevano l'effetto delle radiazioni in mare, ma solo ora la TEPCO ora "ammette che dell'acqua radioattiva potrebbe essere filtrata e finita in mare". Strano che questo ora sia ammesso solo come possibile incidente, quando tre mesi fa era stata la stessa TEPCO a proporre questo metodo criminale di smaltimento.

Stiamo parlando i 400 tonnelate di acqua al giorno che sta filtrando dai sistemi di raffreddamento nelle falde del sottosuolo e portata verso l'oceano e da li a tutto il mondo seguendo una delle possibili mappe di diffusione come quella qui sotto.

Le conseguenze

Mai come in questo caso le conseguenze sono difficili da calcolare. In primo luogo perchè l'emergenza non è ancora rientrata e lo sversamento di sostanze radioattive non si è ancora fermato. In secondo luogo si può solo stimare l'effettiva quantità di materiale disperso. Infine i danni sono già talmente grandi da andare oltre la sbrigativa definizione giornalistica di "incalcolabili".

Non sono solo i pescatori giapponesi ad aver notato che qualcosa non va. Ci sono già voci preoccupate che arrivano dall'altra parte del Pacifico: i colleghi americani ed argentini sono già in allarme per alcune anomalie notate. Che dite: Sushi per tutti?

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