Da me si dice “C'ha sembre fatto”, il terremoto ha sempre fatto, come la neve, come il caldo, c'è sempre stato e la nostra memoria genetica lo sapeva che vivevamo in un luogo che faceva sentire le nostre vite precarie a dispetto delle nostre profonde radici.
Ero a casa con i miei durante la scossa che ha distrutto Amatrice l'agosto scorso, ero a Castel Trione, una delle sue 69 frazioni e stavamo abbracciati sul letto aspettando che finisse perchè ci era parsa la cosa più saggia da fare, avevamo paura dell'eventualità che il ferro delle nostre scale a chiocciola ci stritolasse e abbiamo solo aspettato, nient'altro. Mi sono vestita e ho preso da sotto il mio letto lo zaino del quale vi ho già parlato e, con le scarpe in mano, senza un preciso motivo, sono scesa per le scale, ho calpestato dei vetri senza procurarmi neanche un taglio, sono uscita e mi sono messa le scarpe.
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Questo articolo interrompe brevemente la saga del racconto cronistico del terremoto per parlare di alcuni aspetti che ho ritenuto opportuni trattare, l'argomento acqua molti preppers sicuramente lo conoscono meglio di me e questa è solo la mia esperienza all'interno dell'emergenza più grave che io abbia mai affrontato.
Ritenete sia una buona idea nascondere materiale nel raggio di 1km da casa vostra? Sembra essere una sana e diffusa abitudine tra i preppers ma è veramente così fattibile? Secondo la mia esperienza no, o meglio, valutiamo il nostro territorio prima di disperdere le nostre risorse.
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Forse alcuno ha sentito parlare di bitcoin e di criptovalute. Ma di sicuro molto pochi, o addirittura nessuno, ha capito devvero cosa sono e come funzionano. I più avranno l'idea che siano "soldi finti o loschi", "la moneta di Internet", o qualche forma di nuova truffa o moda del momento. Nulla di più sbagliato. I bitcoin (ma soprattutto la tecnologia su cui si appoggiano) hanno davvero la potenzialità per cambiare drasticamente (in meglio? in peggio?) il mondo perchè possono cambiare una delle cose che fa girare il mondo: i soldi.
Mai ignorare i segnali, di qualsiasi natura essi siano.
Della sequenza sismica di L'Aquila ricordo il caldo e l'aria gialla nella quale ogni tanto mi ritrovavo immersa e sapevo che mi sarei dovuta mettere a riparo, ma lavoravo presso la Pro Loco di Amatrice in quel periodo e, a posteriori, rimanere nei pressi del Corso principale, forse non è stata una gran buona idea.
Nell'agosto 2016 ci siamo trovati senz'acqua per molti giorni nella mia frazione, Castel Trione e in altre, perchè le tubature continuavano a rompersi in alcuni punti precisi e le nostre case erano piene di bottiglie e taniche d'acqua, tutto ciò non mi creava particolare disagio perchè, da prepper, mi ero organizzata per lavarmi, pulire, lavare i piatti e bere, andavamo alla fontana della frazione vicina, Capricchia dove amici e vicini molto accoglienti erano felici della nostra esperienza e della condivisione di qualcosa dal sapore antico, come il bucato comunitario simile a quello che si faceva fino a 50 anni prima.
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La volta scorsa abbiamo parlato del Rischio, oggi vorrei parlarvi della prevenzione, che è in realtà ciò che tutti conosciamo molto bene, quello che mettiamo in atto continuamente e la possiamo articolare in punti ben definiti: