l' 11 Marzo 2011 assitevamo alla catena di eventi che ha portato all'incidende nucleare di Fukushima-Daiichi, classificato da più parti come il peggior incidente in quanto a radiazioni ed impatto sulla popolazione e sull'ambiente, persino più dannoso di Chernobyl. A quattro anni di quell'incidente quasi non si parla più, ma le conseguenze sono tutt'altro che terminate, e i rischi non sono azzerati, anzi.

Cosa è successo in questi anni? a che punto sono i lavori di bonifica? e cosa possiamo aspettarci nel breve e nel lungo termine?

 

10 punti sulla situazione

  1. Noccioli fusi. La precisa ubicazione dei diversi noccioli fusi resta sconosciuta, buona parte si è fusa attraversando i contenitori d’acciaio. Il raffreddamento dovrà continuare ancora per molti anni.
  2. Acqua contaminata. Mille vasche d'acciaio contengono l’acqua contaminata utilizzata per il raffreddamento, un totale di 320 mila tonnellate. Non si sa ancora come trattare le particelle di trizio.
  3. TEPCO stimava di riuscire a completare il trattamento delle acque entro la fine di marzo 2015, ma ad oggi è stato fatto "circa il 50 per cento" del lavoro. Nel frattempo, circa 300 tonnellate di acqua sono contaminate ogni giorno per il raffreddamento.
  4. Acque sotterranee. Ogni giorno circa 800 tonnellate di acqua scorrono sul sito, 300 tonnellate di quest'acqua vengono contaminate. TEPCO afferma che 'teoricamente'  le acque sotterranee non vengono a contatto, ma è una teoria ancora non provata
  5. Un muro di lamiera. L'acqua contaminata scorre in  un tubo d'acciaio lungo 770 metri. Ma il tubo a cosa porta? Nell'Oceano
  6. La costruzione di un muro di ghiaccio. TEPCO prevede di ridurre il volume delle acque sotterranee che entrano nel sito costruendo una parete di ghiaccio, con una circonferenza di 1,5 chilometri attorno alla centrale di Fukushima Daiichi per ridurre di 2/3 l'acqua che fuoriesce nell'Oceano.
  7. Rimozione del combustibile esausto. L’operazione dovrà essere svolta da remoto a causa dell’elevato livello di radiazioni nell’edificio che rende impossibile per degli esseri umani lavorare in un ambiente così contaminato. A complicare ulteriormente le cose, la presenza di macerie nel sito del reattore 3.
  8. Decontaminazione. 59% dei campioni presi in aree ufficialmente “decontaminate” era ancora oltre la soglia. Attualmente 120 mila persone non hanno ancora fatto ritorno nelle loro case e il processo di decontaminazione sembra infinito: il materiale radioattivo viene dilavato attraverso i corsi d’acqua e raggiunge anche aree precedentemente decontaminate, ricontaminandole.  
  9. Rifiuti nucleari. Sono stoccati in 54.000 siti temporanei. Si parla di 28.000.000 di metri cubi di rifiuti nucleari. L’area contaminata è di duemila chilometri: la decontaminazione totale non è possibile e quindi in futuro avremo una costante ricontaminazione di città e paesi dovuta all’impossibilità di decontaminare le montagne forestate e i fiumi.
  10. I costi.  I costi delle operazioni di decontaminazione sono stimati in 170 miliardi di dollari. L’istituto privato di ricerca JCER (Japan Centre for Economic Research) stima i costi totali del disastro, la compensazione e il decommissioning dei sei reattori di Fukushima in 520/650 miliardi di dollari.

 

Mutazioni

Chi volesse farsi un'idea di come questi punti possano impattare sull'ambiente può cercare su google le immagini di "Fukushima Mutazioni". Alcune di queste immagini sono raccapriccianti e non le pubblicheremo qui per non urtare la sensibilità dei lettori.

Va notato che abbondano immagini fasulle, ma è facile distinguere quelle vere in base al sito di appartenenza. Tra queste malformazioni di ogni genere ad animali, pesci, rane, oraggi, fiori ed insetti. Inutile dire quanto possano essere nocive e dannose queste malformazioni. La cosa preoccupante è che lo sversamento di acque nell'Oceano espone a rischi di questo tipo (anche se in minore intensità) tutto il mondo

 

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