Abbiamo purtroppo già avuto modo di parlare del difficile rapporto tra prepper e giornalisti... e credevamo di aver già avuto modo di vedere livelli sufficientemente bassi da non doverdi preoccupare di improbabili peggioramenti. Ma non era così !
La capacità della specie umana di esibirsi in comportamenti ancora più discutibili e imbarazanti è riuscita persino a fregare noi prepper che, del 'peggio' siamo un po' degli esperti.
Ebbene si, perchè oggi (purtroppo) vediamo una nuova categoria di persone e i danni che è ingrado di fare: sono i campioni del sentito-dire.


L'incontro

Abbiamo avuto occasione di imbatterci in uno di questi campioni del sentito dire quando abbiamo visto un articolo di Iacopo Bernardini postato su una delle pagine facebook più seguite sul nostro argomento. L'articolo si intitola "Prepper sei un povero illuso, non ti salverai e ti spiego perché".

Da notare che l'articolo è statto mandato dallo stesso Iacopo all'amministratore della pagina. Per chi non fosse del mestiere (Iacopo è un copywriter per un'agezia web) questo è un tipico trucchetto dei blogger che cercano attenzione: si fa un titolo ad effetto, provocatorio, offensivo come in questo caso, così da attarre lettori appartenente alla categoria offesa per fare traffico, guadagnare in visibilità e impression sui banner a pagamento.
Sublime... In questo senso siamo persino contenti di dargli una mano.

In questo articolo esilerante, Iacopo ci spiega i tre motivi per cui falliremo miseramente nei nostri propositi.


I tre motivi

Il primo motivo, secondo Iacopo, sarebbe che non abbiamo un modello previsionale adatto, e che il bunker non ci salverà perchè, ci mette in guardia il nostro valente blogger, "sarebbero le prime o le seconde ad essere prese d'assalto". Rimaniamo basiti per molteplici motivi ed è difficile trovare il punto giusto da cui partire per far capire a Iacopo, ammesso che sia possibile, quanti errori è riuscito a mettere assieme in un solo paragrafo. Proviamoci...

  • Dei modelli previsionali ci sono. Ovviamente non li abbiamo fatti noi, ma ci appoggiamo su quelli fatti da chi li fa di mestiere. Citiamosolo ad esempio "I (nuovi) limiti dello sviluppo" (MIT), "2052" di  Jorgen Randers, e "Collasso" di Jared Diamond (speriamo che per Iacopino siano delle fonti abbastanza preparate ed autorevoli). Ma potremmo metterci i vari lavori sui Megatrends fatti regolarmente ad ogni inizio anno dalle maggiori compagnie assicurative e multinazionale di consulenza strategica al mondo (McKinsey, Boston Consulting Group etc).
  • Riguardo ai Bunker, vorremmo rassicurare Iacopo sul fatto che è un'icona tevisiva retaggio del paleo-prepping della guerra fredda degli anni 70, e che nessun prepper (almeno di nostra conoscenza) ha un bunker o lo vuole fare. Ma questo non per i pareri (tutti da dimostrare) di Iacopo, ma semplicemente perchè non è una scelta furba e ve ne sono di migliori.
  • Oltre a questo andrebbe sottolineato che un bunker degno di questo nome e fatto da una persona con più di 3 neuroni è nascosto...
  • Ma anche non fossero nascosti bene, vorremmo sapere da Iacopo quale modello ha usato per calcolare che "potrebbero essere le prime, o le seconde, strutture a venire prese d’assalto". Visto il calcolo preciso deve averne usato uno! Noi dal canto nostro non abbiamo modelli per calcolare i castelli in aria, ma semplicemente basandoci su fatti storici (anche recenti), osserviamo che le prime strutture ad essere prese di mira (nei fortunatamente rari e drammatici casi in cui ci sono episodi di questo tipo) sono i supermercati, seconde le farmacie e poi tutti gli altri negozi, mentre i bunker, in questa classifica, semplicemente non compaiono in quanto statisticamente assenti nel mondo reale.

Viene da chiedersi a quale mondo si riferisca Iacopo...

Il secondo capitolo della commedia insiste sul bunker, e ci mette in guardia dalla difficoltà della convivenza. Tralasciamo per un momento il fatto che insista sull'idea del bunker... Qui ci dobbiamo porre un'altra domanda più seria. Iacopo sottolinea la difficoltà di convivere "con pochi viziati paranoici", e noi non potremmo essere più d'accordo con lui! Ma come gli può venire in mente che uno voglia (non solo) chiudersi in un bunker, ma per di più in cattiva compagnia? Iacopo forse ha le  sue più strette relazioni con pochi viziati parnoici?
Se così fosse vorremmo davvero consigliare a Iacopo di fare come i prepper: scegli come tuoi "compagni di salvezza" i componenti della tua famiglia, ammesso che ci sia e che loro siano della stessa idea. Se non ti vogliono e non ti restano che gli amichetti viziati... beh... forse è il caso di cominciare prima a risolvere altri problemi.
Ma è quando ci parla di autolesionismo che (e non avremmo mai creduto di poter arrivare a scriverlo...) arriviamo persino a rimpiangere quelli che ci parlano di zombie e apocalisse maya. Anche in questo caso viene davvero da chiedersi quali elementi abbia per dire queste cose, e c'è la speranza che non siano esperienze personali dirette, diversamente ci preoccuperemmo...

La terza perla di saggezza è che non si può sfuggire alla morte. Manco con i soldi. Incredibile!! Beh, chi ha letto "la Roba" di Verga forse si è visto spoilerare questo popo' di finale filosofico. Però siamo contenti che pure Iacopo ci sia arrivato: ebbene si, si muore tutti prima o poi. Corollario: è importante la qualità della vita. Pensa un po', chi l'avrebbe mai detto !!
Di fronte a questa ineluttabile conclusione, tutto il resto passa in secondo piano, e lo stesso sforzo di organizzare la propria sopravvivenza è vano. Tutto questo sempre secondo Iacopo, ovviamente. Qui è palese che difficilmente si possono misurare le cose senza rapportarsi ad esse, Iacopo ovviamente fa riferimento al suo caso e alle capacità di cui dispone valutando questo sforzo oltre la sua portata. Qui Iacopo ha la nostra approvazione, meglio che lasci perdere.
Ma "citazione per citazione" (perchè Iacopo ci tiene a var vedere che fa il Copywriter, quindi tra un'insulto e una esternazione da avvinazzato ci mette una citazione latina che non guasta e alza il tono), qui ci vediamo un po' di "la volpe e l'uva": non ci riesco e qundi non ha senso farlo (per nessuno).
Apprezziamo molto la preoccupazione che Iacopo ha per il nostro stile di vita, ma si questo ci sentiamo di rassicurarlo.


Ma che problemi ha Iacopo?

Iacopo, come tutti i "campioni del sentito dire", sente il dovere morale di dire in modo perentorio e chiaro come la pensa... su un argomento di cui non sa un'emerita mazza. Questo è un fenomeno endemico del nostro paese (ma non è una malattia, tranquilli) in cui sono tutti CT dagli spalti, sono tutti esperti di un lavoro che non fanno, per finire con gli anziani ai cantieri che "ai miei tempi avevemo già finito".

Una volta si diceva che l'ignoranza era il peggiore dei mali, ma oggi, con Internet, tutto è cambiato. Da una parte, infatti, qualsiasi campione del sentito-dire grazie alla rete ha modo di sfogare il proprio pressapochismo e sentenziare su ciò che non sa, cercando persino di monetizzare dalle proprie sparate, è lecito. Dall'altra parte però dovrebbe essere riconosciuto che, con tutti i suoi limiti, la rete è anche una miniera di informazioni, e basta usare Google per iniziare. Se l'avesse fatto avrebbe sicuramente trovato il nostro sito e da li avrebbe potuto leggere molte cose (soprattutto diverse dalle sue personali convinzioni sul tema). Ma leggere costa fatica e tempo, per questo molti ritengono di non avere bisogno di competenza reale su un argomento per esprimersi a riguardo: sentito-dire, luoghi comuni e brandelli di informazione sensazionalistica presa dalla TV bastano per chi ha come fine principale il semplice "dire la sua" sempre e comunque. Ma in questi casi c'è da dire che l'ignoranza diventa una scelta senza alcun alibi possibile, e quindi una colpa.

Nessun rimprovero ci può infatti essere da parte nostra a Iacopo. Passino gli insulti, vada per le battutine, ci facciamo anche scivolare quell'ingiustificato atteggiamento di superiorità. Ma una cosa gli va detta, per il suo bene e quello degli altri: informati, leggi, chiedi. Fai tutte queste cose prima di metterti a scrivere, e possibilmente tra la prima fase e la seconda ragionaci su. No, i postumi da sbronza non valgono come ragionamento, sono un'altra cosa. E non lo diciamo per noi, ma per se stesso e per le altre persone che, giammai voglia il cielo, potrebbe danneggiare. Perchè l'aspetto peggiore dei campioni del sentito dire, non è che fanno da soli la figura dei cialtroni,  è che possono recare danno.

Un esempio personale.

Pare assurdo, lo so, ma è vero: giusto oggi, dopo aver letto il rant di Iacopo stavo tornando al lavoro quando due auto davanti a me una ragazza sbanda e va sbattere. Parte l'air-bag la macchina si intraversa e lei non si muove da li.
Ci ho messo al massimo un minuto contato a fermare l'auto, accostare a bordo strada e percorrere i pochi metri che mi separavano dall'incidente. In questo breve lasso di tempo sono comparsi, come sempre, i campioni del sentito dire - sottocategoria "volevo tanto fare un corso di primo soccorso". Sono stati in grado di estrarre la ragazza a braccia dall'abitacolo, scegliere a caso un punto in depositarla a terra dopo averla spostata per vagliarne tre. Non contenti hanno provato ad alzarle le gambe, spostarle la testa indietro per fermare l'epistassi, provare a darle da bere e (volutamente!) bagnarle la testa e i capelli (a metà febbraio!).
Il tutto mentre un prepper che passava per caso di lì, chiedeva a tutti di non fare danni ed evitare quelle inutili e pericolose manovre oltre a quelle che avevano già purtroppo fatto.
Ma tutti sanno che in TV le auto esplodono, e nessuno resta para/tetraplegico perchè estratto a forza dall'auto, giusto? Hanno visto in TV il Dottor House o Gray's Anatomy, che evidentemente valgono come crediti formativi per il primo soccorso fai da te. E non ci vuoi mettere un rimedio della nonna?
Per lo meno una dei presenti è stata così cortese da chiamare il 118. Ma tutti gli altri, pur mossi da ottime intenzioni, erano completamente incapaci di rendersi conto che le loro azioni erano tra le più pericolose e potenzialmente dannose che potessero fare. Ma il loro altruistico istinto di "dare spazio alle proprie capacità" e "basarsi sul sentito dire" ha avuto il sopravvento, anche a scapito della salute e dell'incolumità della persona che, secondo loro, stavano soccorrendo. Il culmine si è visto quando, arrivata l'ambulanza, una campionessa della categoria ha sentito l'impulso di avvisare i soccorritori dell'ambulanza che la procedura che stavano usando non era la migliore... Senza parole.

Perchè raccontare tutto questo? Semplicemente perchè dimostra quanta ignoranza ci sia su argomenti che i prepper studiano e su cui si formano. E' verò che non serviva un prepper in quella situazione per, almeno, non fare le cose più sbagliate, ma sta di fatto che in quel caso l'unico che aveva una preparazione adeguata a gestire la situazione era proprio un prepper.
E di episodi di questo tipo, ogni prepper ne ha una buona lista da raccontare.

Perchè il problema sta un po' qui: il campione del sentito dire non saprà mai (perchè in fondo la verità è che non gli interessa minimamente) cosa fa e cosa non fa un prepper. Gli basta un buono stereotipo televisivo a supportare le sue esternazioni. Non gli interessa sapere perchè studia il primo soccorso, gli basta parlare di bunker e farneticare di ricchezza e soldi. Tuttavia dice la sua, senza uno straccio di modestia o di consapevolezza.

E le conseguenze?
Beh, se mai ci fossero c'è sempre l'alibi "ma io avevo sentito dire..."