packleader ha scritto: Occhio a una cosa: NON VA USATA IN CASA !!
I residui gassosi sono MOLTO minori rispetto ad un caminetto, ma cmq ci sono, poche ma ci sono...
Dato che da quando sono nato ho stufe in casa, posso dare qualche consiglio:
- le stufe a legna sono ottime per quanto riguarda l'indipendenza, nel senso che funzionano sempre, anche se manca la corrente elettrica; inoltre, reperire legna non è così difficile, e ciò può fare la differenza in caso di emergenza. Se si hanno delle stufe in ghisa (di quelle con ante, per intenderci), fare attenzione che non vi siano crepe o fessure da cui possa uscire il monossido di carbonio (che è letale); se si hanno delle stufe a colonna vecchio modello (molto semplici e poco costose), quando si carica la legna bisogna invece fare attenzione a non danneggiare la pietra refrattaria che si trova all'interno della struttura. Le stufe a legna più moderne (quelle con lo sportello in vetro) sono costruite per essere "a tenuta stagna", quindi in questi casi il rischio di intossicazione è molto più basso. Secondo me, il problema più grande delle stufe a legna è l'obbligo di manutenzione quotidiana per rimuovere le ceneri e il materiale incombusto;
- le stufe a pellet, che tanto vanno di moda in questo periodo, sono ottime per riscaldare in maniera abbastanza uniforme (tramite bocchette d'aria e ventole, oppure con un collegamento all'impianto di riscaldamento dell'acqua) superfici che raggiungono anche qualche centinaio di metri quadrati. Se il pellet è di buona qualità, la stufa avrà un'ottima resa e pochissimi residui (il che vuol dire minima manutenzione e poca fatica nel pulire le ceneri, basta un'aspirapolvere specifica). Anche in questo caso si tratta di stufe "a tenuta stagna". Il problema più grande delle stufe a pellet è che per funzionare necessitano della corrente elettrica, quindi in caso di black out o interruzione delle forniture risultano inutili;
- che si tratti di stufe a legna o di stufe a pellet, la corretta installazione della canna fumaria e la sua manutenzione annuale sono fondamentali! La canna fumaria deve avere il giusto tiraggio, va pulita dai residui di cenere che si accumulano durante i mesi freddi, e il comignolo deve essere sgombro dai nidi d'uccello (o dalla neve d'inverno). Se la canna fumaria è un tubo in metallo, consiglio inoltre di rivestirla con del materiale isolante che impedisca: A) il formarsi di condensa all'interno della stessa; B ) il rischio che travi del tetto o altri parti in legno della casa prendano fuoco.
Le stufe a pellet fanno indubbiamente risparmiare, ma se si temono dei black out prolungati il mio consiglio è di tenere in casa (per chi non ha problemi di spazio) una piccola stufa a legna di riserva, che possa essere installata utilizzando la medesima canna fumaria.
Anche per le piccole stufe di emergenza, come quelle proposte nelle pagine precedenti, vale il discorso del monossido e del biossido di carbonio; queste stufe vanno quindi utilizzate in luoghi ove ci sia un'adeguata areazione.
Neristan