Negli ultimi giorni si è parlato molto, e spesso a sproposito e fornendo informazioni errate o parziali, dei casi di Ebola che si sono verificati in Africa. La parte più "improbabile" delle voci si concentrava sulla possibilità che il virus arrivasse nel nostro paese o, ancora peggio, che già vi ci fosse.  Queste informazioni, accompagnate spesso da indicazioni errate su come comportarsi, si sono ad ora dimostrate completamente false.

Il problema vero per chi teme virus e batteri è in realtà molto più serio e molto più attuale. Soprattutto è un problema che abbiamo già ora, che è verificato dall'OMS e che è diffuso in tutto il mondo. Vediamo quale.

 

Come (non) funziona l'Ebola.

Come avevamo già avuto modo di vedere, fortunatamente le modalità di trasmissione dell'Ebola sono piuttosto deboli, ed è sufficiente tenere una profilassi igienica normale (non venire in contatto con fluidi corporei di altre persone) per eliminare quasi del tutto le possibilità di contagio. Ebola infatti non si trasmette per via aerea pura (come l'influenza), non si trasmette per semplice contatto epidermico o attraverso oggetti e non è contagioso nella fase di incubazione

Sono del tutti inutili, allarmistici ed ingiustificati i richiami all'uso di mascherine o guanti. Non a caso le autorità sanitarie indicano Ebola come un virus "molto difficile da contrarre".

Per semplificare, la possibilità di contrarre epatite o AIDS sono notevolmente superiori, e queste malattie (che si possono trasmettere mediante gli stessi veicoli infettivi) sono molto più aggressive e soprattutto molto più diffuse sul nostro territorio.

 

Inutili allarmismi

Si sono susseguiti allarmi, inutili e ingiustificati, da varie parti rispetto al fatto che Ebola fosse già presente in Italia. Da notare che, come al solito, queste voci allarmistiche non portavano prove a sostegno delle loro parole, ne tantomeno citavano le loro fonti. Tra questi esempi di pseudo giornalismo di pessimo livello, ache alcuni articoli di siti svizzeri ed americani.

Anche le voci, più o meno ufficiali, pare abbiano in realtà più ragioni politiche che di natura realmente sanitaria, e che si sia semplicemente cercato di gridare "al fuoco-al fuoco" per altri motivi. Questo, assieme ai molti articoli allarmistici (a cui non manca una venatura di discriminazione) ci hanno regalato l'ennesima figura a livelli internazionale. Difficile capire se si tratta di ignoranza in buona fede o 'qualcos'altro' fatto apposta.

 

Passato tutto?

Oggi di Ebola non si parla più !! Complice il ponte, forse anche il virus si è preso un po' di pausa. O forse, più probabile, un po' di sole e di gite fuori porta, hanno fatto si che alcune idee si rinfrescassero e venissero a contatto con la realtà. L'evidenza dello scampato pericolo (che non c'è mai stato) ha fatto si che taluni si rivolgessero altrove, in cerca di un'altro improbabile diastro da prevenire o complotto da smascherare.

Per chi volesse approfondire la storia di questo inutile allarmismo vi consigliamo un'articolo di Leonardo Biachi per VICE Uk.

 

Il Problema c'è... ma è un'altro, ed è altrove.
Come spesso capita poi, chi si è cimentato in questo esercizio di paranoia, ha sorvolato su cose molto più importanti, molto più serie e soprattuto presenti, dimostrate e già in essere.

Ma questo lo vedremo nel prossimo articolo...

 

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