Gli articoli dell'ultimo periodo hanno dimostrato come il nuovo elemento di fragilità e preoccupazione sia l'energia: costi ed approvigionamenti stanno infatti attraversando un periodo piuttosto "ballerino".

Abbiamo infatti recentemente assistito a conflitti bellici e forti attriti nelle zone di sviluppo dei gasdotti, situazioni politiche allo sbaraglio nei paesi produttori, e forti spostamenti commerciali in termini di spostamenti del mercato e della finanza ad esso legato.

La situazione è comprensibilmente al centro di attente riflessioni per i governi dei vari paesi. Infatti ci sono analisi approfondite dei livelli di rischio sia da parte della Commissione Europea che dei servizi segreti. Vediamo quali.

 

Caos alla fonte

La fonte del gas per l'Italia e per buona parte del mondo restano la Russia e la Libia. Il primo fornitore pare aver diretto la sua attenziona altrove negli ultimi tempi svincolandosi, almeno in parte, dall'attuale mercato. Il secondo sconta ancora i postumi delle recenti rivoluzioni ed un periodo di riorganizzazione ed assestamento molto lungo e confuso che ha anche forti impatti sulla produzione di gas e petrolio (secondo alcuni sarebbe diminuita del 40%) e sui nuovi contratti e le esclusive che, recentemente, hanno visto l'Italia perdere il ruolo di attore principale a comparsa, cedendo il ruolo alla Francia.

 

L'Europa fa i conti

Date queste premesse non stupisce che l'Europa analizzi la situazione da vicino e cerchi di capire scenarie  possibili risultati. Un rapporto della Commissione Europea ipotizza una crisi energetica imminente al punto di consigliare un'approccio "da prepper" ossia "Esercitazioni in condizioni di emergenza per simulare una crisi di forniture di gas per questo inverno con lo scopo di verificare come il sistema energetico possa reagire al rischio di una perdita di sicurezza nelle forniture, e di sviluppare piani di emergenza e meccanismi di sostituzione.".

Tra le varie ipotesi analizzate anche quella di un embargo russo (diversi accordi commerciali, ritorsioni a sanzioni internazionali, alleanze, teatri di guerra) che lasci senza gas l'Europa e quindi anche l'Italia. La Commissione quindi comincia a capire che la situazione con le forniture di gas e la nostra completa dipendenza da forniture esterne è critica.

 

Cosa dicono i Servizi

Come già capitato in passato l'occhio dei Servizi è puntato sugli aspetti della sicurezza. Resta alta la guardia per i rischi di episodi di terrorismo o ritorsioni di vario genere, acentuata dalla guerra civile in Siria e dagli altri fronti caldi e caotici. Un'occhio di riguardo per l'elevato numero di sbarchi di profughi e rifugiati sulle nostre coste ma su questi gli stessi Servizi dicono che “non sono emersi significativi elementi di riscontro” rispetto alla presenza di terroristi tra i disperati (come prima non si era verificato coi casi di Ebola).

 

Credits: Anna Caterina Pandola per Prepper.it

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