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Inverter

L’inverter è un dispositivo elettronico che trasforma una corrente continua in una corrente alternata alla stessa tensione oppure ad una tensione diversa. Sul mercato si trovano parecchi inverter a basso costo che, collegati alla presa accendisigari dell’ automobile, “trasformano” la tensione a 12Volts in tensione alternata a 220 Volts per poter alimentare dispositivi elettronici di bassa potenza. Questo tipo di inverter è composto concettualmente da due stadi, il primo eleva la tensione da 12Volt a una tensione di circa 300Volt. Tale tensione, negli inverter più semplici e di solito più economici, detti anche “ad onda sinusoidale modificata” (modified sine wave) , viene semplicemente modulata da due segnali digitali, uno controlla la polarità e uno la presenza o meno della tensione in uscita. Il risultato è che in uscita si ha qualcosa che è più simile ad un onda quadra che a una sinusoide.

Negli inverter ad onda sinusoidale pura ( pure sine wave ) il secondo stadio è più complesso, la tensione di 300 volt del primo stadio viene modulata ad impulsi (PWM) ad una frequenza molto alta e poi filtrata, il risultato è che in uscita si ha una tensione sinusoidale la cui qualità spesso è superiore a quella di rete. OK ma cosa significa ?

La prima cosa da dire è che i motori sono fatti per funzionare con una tensione sinusoidale, alimentarli con un onda quadra li danneggia, per cui se dobbiamo alimentare un qualcosa che ha un motore ( trapano, frigorifero, mola, etc) ci occorre un “pure sine wave”.

Parecchi altri dispositivi potrebbero avere problemi se venissero alimentati con un onda non sinusoidale, esempio impianti HI-FI, lampade con “dimmer”, dispositivi che usano dei trasformatori nello stadio d’alimentazione, etc.. Quello che comunemente si può notare in dispositivi audio è un ronzio dovuto alle armoniche dell’onda quadra d’ingresso.

Cosa ci possiamo alimentare quindi con un “modified sine wave inverter” ? In teoria tutto quello che ha uno stadio d’ingresso switching dovrebbe poter essere alimentato con un modified sine wave, ( TV, computer, caricabatterie, etc), però c’è da dire che questi dispositivi sono progettati per funzionare con una tensione sinusoidale e con questa testati. Alimentarli con qualcosa che non è sinusoidale, a meno che non sia esplicitamente scritto nel manuale d’istruzioni secondo me non è una buona idea e potrebbe comunque alla lunga danneggiarli. Personalmente con un “modified sine wave” ci alimenterei solo delle lampadine ad incandescenza ! Perchè allora comprare un “modified” invece di un “pure” ?

Sicuramente per il prezzo, a parità di potenza i primi costano una frazione di quello che costano i secondi. Il mio consiglio è quello di optare sempre possibilmente per un onda pura, è vero che costa di più ma quando ci colleghiamo qualcosa siamo certi che la stiamo alimentando come da specifiche. Per quanto riguarda la potenza, quest’ultima va scelta in base a cosa dobbiamo alimentare, per carichi induttivi quali motori serve avere una potenza anche 5 volte superiore alla nominale per l’assorbimento di spunto, pena la mancata partenza del motore e il blocco dell’inverter. Ad ogni modo è buona cosa non far funzionare l’inverter al 100% della sua potenza nominale, se dovete alimentare una TV che consuma 150W, prendetene almeno uno da 300W, naturalmente ad onda sinusoidale pura

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