Lo scenario nucleare consiste nella possibilità di esplosioni atomiche su obbiettivi strategici quali grandi città o centri militari.
Nonostante nel contesto italiano sia considerata una eventualità remota e quasi un isterismo, movimenti Prepper come quello Statunitense, Svizzero e Inglese ne portano avanti la cultura dai tempi della guerra fredda, probabilmente questa differenza di mentalità è da ricercare nelle politiche interne di difesa civile, del tutto assenti in Italia durante il periodo della minaccia sovietica.
I recenti avvenimenti geopolitici nell'est europa, quali l'occupazione russa della Crimea e il supporto militare nel Donbass, hanno portato a nuove tensioni fra il blocco Russo e la NATO, con schieramenti di armamenti nucleari tattici al confine Russo e sistemi di difesa missilistici in territorio ucraino.
In questo contesto è ipotizzabile un uso di armi nucleari tattiche, cioè di piccola potenza, contro installazioni militari di una delle due parti, e una possibile escalation di risposta verso obiettivi strategici.
Inoltre, il ministero dell'Interno Britannico asserisce che L'isis abbia accumulato abbastanza capitali da permettersi di acquistare armamenti nucleari.
La principale minaccia nucleare, gli attuali ICBM russi, hanno un tempo di volo di 14 minuti per bersagli situati in italia, si ritiene che il tempo utile di allerta alla popolazione sia di circa 4 minuti, ovvero: le comunicazioni pubbliche sono effettuate all'incirca 10 minuti dopo il rilevamento dei lanci.
Attualmente non esiste un sistema nazionale di allerta, né per calamità naturali ne per attacchi specificatamente nucleari, nonostante ciò, canali di comunicazioni come broadcast svizzeri o inglesi sono normalmente impiegati per comunicazioni di questo genere, sono quindi una valida alternativa.