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strategie:bugging-in:rifugio_antiatomico:rifugio_permanente

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====== Rifugi permanenti ====== Un rifugio antiatomico permanente è una struttura in muratura adibita alla difesa degli occupanti dalle radiazioni e dagli effetti fisici di una esplosione nucleare, garantendo un periodo di isolamento e autonomia sufficiente alla sopravvivenza durante le fasi più pericolose della ricaduta radioattiva. Tale tipologia di rifugio è considerevolmente costosa, ma garantisce una protezione efficace alla quasi totalità delle minacce che il prepper può trovarsi ad affrontare, oltre alla pura minaccia nucleare. ===== Caratteristiche strutturali===== Un rifugio permanente è normalmente costruito in calcestruzzo o cemento armato, con mura e solai di spessore notevole (40-60cm) atte a garantire solidità e protezione dalle radiazioni, inoltre può essere parzialmente o integralmente interrato in modo da sfruttare lo spessore del suolo come protezione. tutti gli accessi con l'esterno saranno rinforzati, normalmente costituiti da una porta pesante in lamiera riempita in calcestruzzo e una porta più interna leggera ma a tenuta ermetica. {{ :strategie:bugging-in:rifugio_antiatomico:dsc02111.jpg?230x267|raccordi dell'impianto di ventilazione }} {{ :strategie:bugging-in:rifugio_antiatomico:image2.jpg?200| una volvola di sovrapressione }} {{ :strategie:bugging-in:rifugio_antiatomico:p1050917.jpg?200| una porta in calcestruzzo }} //notare i dimensionamenti necessari ai vari apparati per resistere alle pressioni esterne, da sinistra: una porta in calcestruzzo con guaina ermetica, una valvola di sovrappressione e un raccordo dell'impianto di aerazione e relativa valvola di sicurezza.// ===== Autonomia ===== un rifugio permanente è progettato per garantire autonomia sufficiente a poter aspettare la diminuzione della radioattività ambientale residua di una esplosione nucleare, mediamente 15 giorni. L'autonomia è calcolata per tutti i fabbisogni fisiologici umani e di mantenimento della struttura, ovvero di: * Aria pulita * Acqua * Cibo * Calore e/o Refrigerio A ciò si aggiunge, dato l'isolamento, la necessità dello smaltimento in loco dei rifiuti e della produzione di elettricità. **Aria:** L'aria ottenuta tramite filtraggio e depurazione di quella esterna tramite carboni attivi, questi impianti sono ad alimentazione elettrica, dotati di valvole di sovrappressione (in modo da non far passare eventuali onde d'urto che potrebbero distruggere l'impianto) e di una alimentazione "a manovella" i back-up. In rifugi collettivi situati in aree urbane, si provvede inoltre a un impianto di riciclo dell'aria e addizione dell'ossigeno, dato che all'esterno potrebbe non essercene a causa dei vasti incendi dell'esplosione nucleare. **Acqua:** L'acqua è conservata all'interno del rifugio all'interno di cisterne ( 50 litri al giorno a persona in regime di economia) e bottiglie (3 litri al giorno a persona) le acque reflue vengono smaltite tramite pozzetto esterno al rifugio, isolato anch'esso dall'ambiente circostante e interrato. **Cibo:** Come di norma per il prepper, le scorte di cibo saranno a lunga durata, aggiungendo la possibilità di poter cucinare ingredienti base potendo disporre di cucina. **Climatizzazione:** I locali interni devono essere adeguatamente climatizzati, per poter eliminare l'umidità tipica dei locali interrati e per poter provvedere al mantenimento di una temperatura gradevole agli occupanti. **Smaltimento dei rifiuti:** non potendo comunicare con l'esterno per periodi prolungati, si opterà per lo smaltimento dei rifiuti in sacchi robusti, previa inertizzazione tramite calce e successivo stoccaggio in contenitori idonei. al termine del periodo di isolamento, si potranno sfruttare brevi periodi all'esterno per sbarazzarsi dei rifiuti. **Elettricità.** L'elettricità tiene in vita il rifugio e i suoi occupanti, e sarà fornita da apparecchi ridondanti e di diversa tipologia. saranno necessari almeno 2 gruppi elettrogeni con pescaggio e scarico esterno, cyclette a dinamo e batterie. ===== considerazioni sulla autonomia ===== L'autonomia è stabilita in media sui 15 giorni, tale periodo è del tutto indicativo, dato che le condizioni per poter uscire devono essere valutate sul posto tramite strumenti di rilevamento delle radiazioni e della composizione atmosferica. Dopo tale periodo sarà possibile eseguire brevi escursioni esterne per la manutenzione e lo smaltimento dei rifiuti, sempre da persone differenti in modo da distribuire le radiazioni assorbite non su un unico organismo, per poter eseguire fuoriuscite prolungate e senza l'uso di DPI bisognerà sempre fare affidamento sugli strumenti di rilevamento. a ragione di queste considerazioni si dovrà provvedere a una scorta di materiali notevolmente sovrabbondante, non potendo nemmeno contare su successivi aiuti dall'esterno una volta usciti in condizioni di sicurezza

strategie/bugging-in/rifugio_antiatomico/rifugio_permanente.1437405134.txt.gz · Ultima modifica: 2015/07/20 17:12 da atom_sez