E' passata quasi una settimana da quando l'uragano Sandy si è abbattuto su New York. Arriva quindi la possibilità di analizzare cose è successo.
Si dice che una persona furba impara dai propri errori, e che una intelligente impara anche da quelli degli altri. Ci è data la possibilità di vedere come si sono adattati gli abitanti della grande mela per fare fronte a questa emergenza , capire cosa hanno dovuto fronteggiare e cosa stanno ancora cercando di fare per uscire da questa emergenza per ritornare all'ordinaria vita di tutti i giorni.
Pare che i disagi peggiori siano dovuto alla mancanza di elettricità e gas per il riscaldamento, ai detriti e rifiuti ancora ammassati per le strade, alla difficoltà di far arrivare gli approvigionamenti di cibo e delle prime necessità. Ma non mancano episodi di saccheggi e furti.
Tra tutte le voci raccolte una squilla più delle altre nell'orecchio di un prepper: quando sentiamo un vigile del fuoco che dice "...e non mi vengano a raccontare che questa non se la aspettavano"...
Siamo arrivati alla parte finale di questa mini serie di articoli sulle scorte alimentari. Per chi si fosse perso le puntate precedenti ecco i link:
A questo punto dovremmo avere già elementi sufficienti per iniziare il nostro progetto in modo razionale, consapevole ed organizzato. I più attivi si saranno probabilmente accorti che, a fronte di un piccolo investimentio iniziale di tempo, attenzione e soldi, le proprie scorte forse hanno già iniziato dare il proprio ritorno.
In questa quinta ed ultima parte tireremo un po' più le fila analizzando alcuni errori che possiamo evitare e passando a estendere questo concetto ad altri tipi di scorte non prettamente alimentari.
Leggi tutto: Iniziare le scorte di cibo. Quinta ed ultima parte
Ieri siamo andati in onta su Radio Capital nel programma Capital in the World. Durante la trasmissione, dedicata prevalentemente all'arrivo dell'uragano Sandy su New York, c'è stato spazio anche per parlare di prepping per alcuni minuti.
Qui sotto un'estratto della puntata che ci tocca da vicino
Stefano Ventura pubblica sul suo blog un articolo sui prepper... o su come possano essere visti da chi prepper non è. Lungi dalla volontà di scatenare una inutile "flame war" di botte e risposte, l'occasione è propizia per darci modo di iniziare un dialogo che ci dia la possibilità di confrontarci, conoscerci e comunicare.
Stefano è uno psicologo, e per la sua analisi prende spunto da quello che ha visto nella serie "Apocalittici" del National Geographic, e da quanto letto nella storiella delle scimmiette sul ramo. Va detto che nella storiella probabilmente il messaggio che si voleva dare non è passato...
L'articolo parte proprio da quello che è considerato il punto di partenza del prepping negli Stati Uniti: la guerra fredda: "Il 16 novembre 1984, quando il mondo finì, avevo 13 anni".
Più sotto la risposta in cui (aiuto!) il tentativo è quello di spiegare allo psicologo che siamo "normali"... (risate di sottofondo...)
L'EDC da portachiavi che avevamo pubblicato qualche mese fa è arrivato negli Stati Uniti. Grazie ad un articolo di "Jalapeno Gal77" apparso sul sito della American Prepper Network, un prodotto artigianale completamente made in Italy si mette in diretta concorrenza con altri fornitori del settore e fa la sua bella figura (non ci aspettavamo nulla di meno).
"Mini Pry Bar: il prossimo articolo nel mio portachiavi è una mini pry bar. Questo cosino è spettacolare!! Può rimuovere chiodi, graffette, tagliare, aprire, forzare molte altre cose e funziona decisamente meglio delle unghie ed è più sicuro da usare rispetto ad un coltello per questo genere di operazioni"