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20140121 SurvivalJacketChe il prepping sia oggetto di attenzioni e susciti curiosità non è certo una novità. Accade però che, alle volte, queste attenzioni portino a risultati decisamente "stravaganti", che derivano e che alimentano stereotipi surreali ed estremi e che ben poco hanno a che vedere con una preparazione seria e ponderata.

E' questo il caso della "On The Edge - Survival Jacket" che vi presentiamo oggi. Un capo di abbigliamento a metà tra i capi bizzarri che sfilano in passerella (e che non vedremo altri che lì) e un accessorio per il caro vecchio BigJim, o i più moderni "GI-Joe". Diamo un'occhiata assieme a questo curioso capo, approfittandone per capire come ancora una volta si sia fatto un buco nell'acqua affrontando il tema con poca serietà.

 

20140121 SurvivalJacket2La Survival Jacket

Questa giacca 'On The Edge' nasce alla Design Accademi di Eindhoven, ad opera di Marie-Elsa Batteux Flahault. Si presenta come una giacca urban-camo, e nasconde alcune sorprese degne dello smoking che James Bond porta in missione. Tra gli accessori vediamo:

  • due teli ad alta visibilità per le segnalazioni terra-aria
  • inserti gonfiabili per farla diventare un giubbetto salvagente
  • una coperta termica (metallina)
  • il cappuccio contiene una visiera di protezione ed un sistema filtrante simile ad una mascherina
  • inserti rigidi di protezione
  • tasche capienti per il trasporto delle scorte e i kit.

 

Utile?

Beh, a vederla si direbbe proprio di no. Se da una parte la progettazione ha colto degli elementi di reale interesse ed utilità, pare che poi abbia completamente fallito nell'implementare uno strumento che poi riesca ad essere anche realmente utilizzato in determinati contesti. La comerta termica svolazza e non ha possibiltià di ritenere il calore del corpo, gli inserti gonfiabili sono estremamente ridotti e posizionati nelle parti errate. Gli inserti rigidi potrebbero essere illegali (atti ad offendere) in alcuni contesti. Le bandierine di segnalazione sono contenute e non si riesce a muoverle per farsi notare davvero.

 

Considerazioni

Non possiamo che esprimerci positivamente rispetto alla creatività di Marie-Elsa, ma per quello che concerne il senso pratico e la serietà del prodotto (ammesso che questa caratteristica facesse parte dei requisiti finali del progetto) non possiamo essere altro che delusi.

Il capo può al massimo ritenersi "liberamente ispirato" al mondo del prepping ma non ha alcuna speranza di mostrarsi utile in qualsivoglia circostanza. Insomma se lo volete prendere per carnevale farete la vostra porca figura al party di sabato grasso, ma poi è meglio se la giacca la rimettete nello scatolone con la maschera da Zorro, e la benda da pirata.

 

Riproviamoci...

Siamo certi che il mondo del design abbia contributi enormi da dare al mondo del prepping, il nostro modesto tentativo nella progettazione del MUST 2.0 è un'esempio. Esistono infatti un'enormità di problemi pratici legati agli strumenti che attendono solo che una mente creativa li risolva in modo elegnate e brillante.

Ma non dobbiamo mai scordare che oltre a questo, le soluzioni proposte dovranno comunque nascere dall'esperienza e dalle esigenze reali degli esperti del settore (e non quelle immaginate da chi ha sentito dire), e che queste poi dovranno essere messe alla prova dei fatti tramite dei test sul campo, dove dovranno portare risultati concreti prima di essere promosse a pieno titolo.

Diversamente, per quando ci riguarda,  non potrà mai essere considerata uno strumento "da prepper".

 

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