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Scenari

20140326-EbolaE' di questi giorni la notizia di una epidemia di Ebola in Guinea che ha già portato al decesso di 59 persone. La notizia ho giustamente suscitato molto clamore e preoccupazione, ma fortunatamente il fenomeno pare essere molto circoscritto e tutte le analisi fatte su sospetti contagiati al di fuori dell'Africa occidentale hanno dato esito negativo.
Dopo aver capito quali sono i meccanismi alla base di una pandemia, vediamo da distanza di sicurezza questo nuovo focolaio per capirne i reali rischi e quali contromisure possiamo prendere in questo specifico caso.

 
Un virus spaventoso.
Il contagio da ebola può avere un decorso mortale con percentuali che vanno dal 50% al 89% a seconda del ceppo virale. Il virus è trasmesso da pipistrelli e scimmie e può contagiare anche l'uomo. Al momento non sono disponibili cure, quindi la pericolosità di questo virus per l'uomo è altissima. Non a caso è classificato come rischio biologico di livello 4 ed agente terroristico di categoria A.
Fortunatamente però le modalità di trasmissione, il periodo di incubazione e la mortalità, fanno si che questo virus non abbia sostanziali possibilità di scatenare una pandemia.


Il contagio e decorso
Il passaggio del virus tra le persone avviene tramite:

  •     contatto con fluidi corporei (sangue, saliva, vomito, diarrea)
  •     contatto epidermico (molto più raro e molto meno probabile)

Non sono stati riscontrati contagi per via aerea (tosse, fiato, starnuti). I casi di epidemia si verificano soprattutto in paesi con strutture ospedaliere con scarse condizioni igieniche, tale per cui i contatti di questo tipo sono più facili.

Una volta contratto il virus resta in incubazione per un periodo variabile dai 5 ai 20 giorni (mediamente 10). In questa fase non è particolarmente aggressivo ed il contagio è molto improbabile. Successivamente la malattia iniza a manifestarsi: i sontomi sono gli stessi di una forte influenza e di moltre altre infezioni virali

  • febbre alta
  • mal di testa
  • dolori alle ossa, muscoli e articolazioni
  • spossatezza
  • mal di gola
  • nausea (possibile vomito)

Successivamente si presentano sintomi più gravi e più specifici

  • diarrea
  • sangue nelle feci
  • piccole macchie cutenee che possono sanguinare (circa il 50% dei casi)
  • il 50% dei pazienti prenseta diversi tipi di emorragie

La diagnosi è possibile con un test standard chiamato ELISA.


Prevenzione e cura
Al momento non sono ancora stati prodotti vaccini efficaci per l'uomo. Vista la modalità di trasmissione la prima e più semplice forma di protezione è quella di non entrare in contatto fisico con fluidi corporei delle persone, specie quelle che presentano i sintomi o che si sospetta possano essere infette.

 
Quai sono i rischi
Al momento per noi i rischi sono praticamente assenti. Migranti e turisti non presentano una elevata rischio dato che i sintomi sono molto evidenti e che nel nostro paese sarebbero comunque messi in quarantena. Alcune rappresentazioni televisive propongono scene da film dell'orrore, ma sono false. Le persone contagiate non perdono sangue copiosamente, non si sciolgono, non diventano come zombie. Presentano tutti i sintomi dell'influenza classica, ma la stanchezza fa si che siano un cattivo "veicolo" per il contagio.
In questa fase quindi, una normalissima profilassi igienca fa si che il contagio sia ampiamente contenibile.
Diverso sarebbe se il virus mutasse e diventasse "aereo", cosa che faciliterebbe molto le possibilità di contagio tramite respiro e starnuti.

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