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Scenari

20140519-MondoInstabileAbbiamo appena fatto in tempo a stupirci per le voci di una tentata "Primavera Americana" di rivolta contro il governo USA che abbiamo già dovuto ricrederci. A quanto pare le manifestazioni organizzate che puntavano a radunare 10.000.000 di attivisti a Washington D.C. Sono state un colossale Flop.

Ma non abbiamo neppure il tempo di soffermarci su questo episodio che già la nostra attenzione è carpita dalla vicinissima e drammaticamente viva Libia in cui sta scoppiando una nuova atroce guerra civile che va ad aggiungersi ai molteplici focolai di instabilità che ci circondano.

 

Una figuraccia in grande stile...

In questo momento proseguono le dirette via web e via radio degli organizzatori. Ma la rete, quella che è restata a guardare, non si è risparmiata nel sottolineare quanto questa manifestazione fosse presantemente sottotono rispetto a quanto preannunciato. La delusione si aggrava quando su alcuni siti affiliati si leggono resoconti impossibili di vittorie epiche riportate solo nella fantasia o immagini fasulle di folle oceaniche... palesemente smentite dai fatti. Su twitter, in particolare, si sprecano gli sfottò rispetto alla reale presenza dei sedicenti patrioti e alla loro reale determinazione.

L'affluenza alla manifestazione a secondo i più benevoli arriva ad un centinaio di presenze, che per quanto determinate, sono molto lontane dalla massa critica necessaria...

 

Un problema più vicino.

Guardando però più vicono a noi, in quella parte di africa mediterranea che ha dato origine a tutte le Primavere di rivolta, vediamo qualcosa di sicuramente molto più serio e preoccupante. In Libia i militari hanno attaccato il parlamento per opporsi al governo islamista. L'attacco è stato portato anche con l'utilizzo di carri armati. Bengasi e Tripoli sono piombate nel caos venerdì e ci sono state decine di morti tra la popolazione quando questo tentativo di golpe (ancora incerto il risultato) si è di fatto trasformato in una cruenta guerra civile.

 

Instabilità su più fronti.

A prescindere dalle cause dirette od indirette che siano, vediamo molti venti di guerra ed instabilità attorno a noi: Siria, Ucraina, Turchia, Libia e (giusto per il beneficio dell'inventario) USA. Tutto questo ad una settimana dalle elezioni per il parlamento europeo che, di sicuro, risente sia dell'instabilità economica interna, della situazione geopolitica globale, e delle spinte (cosiddette) anti-europeiste dei vari paesi che, pare, abbiano al momento la meglio nei sondaggi.

 

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