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Radio

20130627-onderadioDopo aver visto nel precedente articolo cosa siano le onde radio e come funzionino, passiamo ora a catalogarle, metterle in ordine e capire i diversi dispositivi che le usano e le relative caratteristiche.

Capita infatti che chi è alle prime armi pensi che tutte le radio facciano le stessa cosa e che possano comunicare indistintamente tra loro. Falso: esistono diversi tipi di radio con diverse caratteristiche e peculiarità. Passiamo quindi a vedere i diversi modi di sfruttare le onde radio per comunicare, ovviamente dal punto di vista del prepper.

Frequenze e lunghezza d'onda

Le onde radio sono spesso identificate in due modi analoghi, frequenza e lughezza d'onda. Abbiamo già visto che la frequenza indica il numero di oscillazioni che l'onda fa in un secondo, misurata in hertz. La lunghezza d'onda invecie indica quanta strada quell'onda compie nel tempo che impiega a fare una oscillazione completa. Questi due valori sono legati indissolubilmente tra loro: le onde radio si spostano sempre alla velocità della luce, quindi se conosciamo il tempo che impiega a fare "su e giù", sappiamo anche quanta strada ha percorso in quell'internvallo di tempo.

Ad esempio un radioamatore potrà utilizzare ugualemente i termini "27Mhz" o "11metri" per riferirsi alla stessa onda.

 

Frequenze: ce n'è per tutti

Di tutte le onde radio disponibili, quelle usate più comunemente per comunicare hanno frequenze che vanno dai 300Khz ai 3Ghz: uno spettro decisamente molto ampio! Per mettere ordine in questa enormità, lo spettro delle onde radio è stato diviso in bande, ossia fette, ogniuna delle quali è 10 volte più grande di quella che la precede. Abbiamo quindi i seguenti gruppi

  • MF "medium frequency" o onde medie, dai 300Mhz a 3Khz, usate da comunicazione aeree e navali e dalla radio AM
  • HF "high frequency" , dai 3Khz ai 30Khz, usate dai radioamatori e dai collegamenti radio
  • VHF "very hight frequency", dai 30 ai 300Khz, usata dalla "normale radio FM commericale", dalla TV e da radio civili e militari
  • UHF "ustra high frequency", dai 300Khz ai 3Ghz. usata da TV, ponti radio, comunicazioni satellitari e simili

 

Le regole.

In ogni paese ed anche a livello internazionele, esistono organi e ministeri che hanno il compito di normare l'attribuzione delle varie frequenze ad un determinato uso, di riservarle esclusivamente per un dato scopo, e di stabilire le regole e leggi che normano l'utilizzo di queste frequenze. E' del tutto ovvia ad esempio la necessità di evitare interferenze indesiderate nelle comunicazioni delle forze dell'ordine, di aereoporti ed aereomobili e così via.

Per comunicare sulla maggior parte delle frequenze, tranne qualche comoda eccezzione, servono le opportune autorizzazioni, tra cui il patentino di radioamatore. Gli organismi preposti compilano dei "bandplan" ovvero delle tabelle che riportano frequenze ed utilizzi designati. La polizia postale ha il compito di vigilare affinchè le leggi inerenti siano rispettate.

 

I dispositivi radio

Con queste premesse è decisamente più facile intuire che una singola radio in grado di ricevere e di comunicare (in gergo si dice "modulare") su tutto lo spettro non possano esistere: le tecnologie coinvolte possono essere davvero molto diverse tra loro.

Ecco quindi diversi tipi di radio entrano in gioco per comunicare su diverse frequenze. Ogni famiglia di dispositivi potrà comunicare su una fetta delle frequenze concesse, divise in canali. Avranno una determinata portata, oraggio d'azione ed altre caratteristiche. Riportiamo qui sotto solo quelli che non necessitano di autorizzazione o patenti, e che proprio per questo sono generalmente preferiti dai prepper.

 

  • CB o "citizen Band", amatissimi alcuni anni fa soprattutto da autotrasportatori, i "baracchini" modulano tra i 26,950 Mhz e i 27,405 Mhz possono avere 34 o 40 canali, alcuni dei quali riservati ad esempio per le emergenze. Hanno una portata di circa 10 km e per possederli ed usarli basta un versamento di 12 euro l'anno. Solitamente sono montati sui veicoli, ma ci sono anche stazioni ferme. A partire dal 1992 la citizen band è stata arricchita dagli apparati 43Mhz, con una ulteriore fetta di frequenze da 43,300Mhz a 43,5875Mhz.
  • LPD433 o "low power devices", radio dalla potenza massima di 10milliwat e con antenna fissa. Hanno una portata massima di 2/3 km e dispongono di ben 69 canali (frequeze opportunamente spaziate tra loro). Usani le frequenze da 433,075Mhz a 433,775Mhz. L'uso di questi apparati è assolutamente libero, sono particolarmente economiche e sono spesso usate dalle squadre di giocatori di softair, operai di cantiere e molti altri.
  • PMR446 o "personal mobile radio". Simili alle LPD ma più potenti, arrivano a 1/2 watt di potenze e raggiungono di 5km. Anche queste non devono essere modificate dal momento dell'acquisto. Hanno due gruppi di frequenze contigue: da 446,006 a 446,094Mhz e da 446,113 a 446,196Mhz. Il secondo gruppo è usato dalle PMR446 digitali, e ogni gruppo di frequenze è diviso in 8 canali. Il possesso e l'utilizzo sono liberi, ma come per il CB è necessario pagare una tassa annuale pari a 12 euro.
  • SRD o "short range devices", sono apparati che stanno sostituendo gradualmente le LPD433 e le PMR446. Hanno le frequenze da 868Mhz a 870Mhz con ben 126 canali. La potenza massima è di 25milliwatt ed un raggio d'azione di cira 3/5km.

Ovviamente un CB non potrà mai parlare con una LPD o PMR446 e così via.

 

Radio da Prepper.

I tre tipi di radio che vi abbiamo presentato vanno per la maggiore, appunto per economicità e libertà di utilizzo. Tuttavia non è raro trovare prepper che hanno il patentino di radioamatore e usano radio VHF e UHF

Un prepper "di famiglia" può procurarsi una radio LPD o PMR446 per le BOB di ogni componente della famiglia in modo da rimanere sempre in contatto in una zona ristretta (ricordatevi le pile di scorta). Come alternativa il CB può essere usato tra veicoli diversi o per comunicare più a lunga distanza tra prepper di una stessa città o provincia per coordinarsi.

 

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