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20150222-BarconiI recenti fatti di cronaca e di geopolitica hanno preoccupato molti molti di noi con alcune ipotesi. La prima è che il nostro Paese possa essere un possibile obiettivo per attentati terroristici. La seconda è che i terroristi potrebbero arrivare a casa nostra sui barconi, con gli immigrati e i rifugiati.

Ma è proprio così? Siamo sicuri di star cercando questi rischi nel posto giusto? Proviamo a analizzare assieme questo rischio e cerchiamo di capire quali potrebbero essere le reali fonti di pericolo.

Conoscere per valutare
Come ogni prepper sa, la consapevolezza dei rischi che si corrono è il primo elemento necessario a porre rimedio ed evitare le situazioni peggiori. Ma se le informazioni che abbiamo e su cui basiamo le nostre decisioni sono errate, la preparazione che ne consegue sarà inutile, inefficace, e le attività intraprese saranno solo uno spreco di tempo, emergie e risorse. Ci lasceranno nondimeno esposti al pericolo e con con un falso senso di sicurezza. Una doppia fregatura.

Inevitabilmente nei prossimi giorni dovremo alzare il livelo di guardia rispetto a possibili attentati terroristici e questa attenzione dovrà essere mantenuta per molto tempo: mesi se non anni. E' altrettanto facile indivigduare nell' ISIS uno (ma non l'unico) degli aspiranti attentatori. Ma le cose sembrano diventare un po' meno chiare quando si cerca di capire le possibili dinamiche di questi ipotetici attentati.

 

Barconi Illogici
Le carrette del mare sono in questi giorni additate come il veicolo più probabile che i terroristi vorrebbero utilizzare per colpirci in casa nostra. Sinceramente però questa ipotesi ha del bizzarro oltre che dell'illogico. Questa ipotesi infatti da per scontate molte cose che scontate non lo sono affatto e fa molto più gioco a certa propaganda politica che alla reale sicurezza del Paese.

In primis si assume che per i terroristi il barcone sia il mezzo più idoneo e preferibile o quello più sicuro o l'unico disponibile. Ma questo è assolutamente falso.
La seconda ipotesi è che il malintenzionato debba necessariamente provenire da fuori. E anche questa come vedremo è priva di senso.

 

Ipotesi che affondano
Come abbiamo visto ultimamente, le probabilità di sopravvivere ad un viaggio del genere sono piuttosto basse e la prima cosa avvistata da uno dei barconi fortunati che ce la fanno non sono le coste Italiane, ma una imbarcazione della Marina Militare, della GUardia Costiera, della Finanza o di Triton: non esattamente l'incontro più auspicabile per un attentatore. Ammesso che ce la faccia, quindi, l'attentatore probabilmente inizierebbe il suo percorso sul nostro terrotorio da un Centro di Identificazione, e senza la benchè minima dotazione di strumenti o mezzi con se.
Pensiamoci: quanto dovrebbe essere stupido un terrorista per intraprendere un viaggio di questo genere quando ci sono alternative migliori?
Il secondo punto debole di queste teorie è che si trascura la possibilità che il terrorista sia già sul territorio Italiano o Europeo. Ma i tre terroristi di Charlie Hebdo ci hanno dimostrato esattamente il contrario.

 

Ipotesi (purtroppo) peggiori, ma credibili
Il vero aspetto che meriterebbe la nostra attenzione non è il fatto che "il terrorista che vien dal mare" sia una teoria tanto improbabile quanto strampalata. La cosa che dovrebbe davvero attirare la nostra attenzione è che ci sono metodi più facili e più sicuri a cui apparentemente pochi stanno guardando. Se davvero una organizzazione terroristica, a cui purtroppo abbiamo visto non mancano i mezzi, volesse perseguire questi scopi, ci metterebbe pochi minuti a rendersene conto e allestire i propri piani di conseguenza.

Sappiamo che sul territorio europeo sono attivi reclutatori di "foreign-fighters": persone convertite ad una causa e disposte a partire per andare a combattere all'estero. Questi reclutatori non dovrebbero fare altro che modificare la destinazione dei mercenari reclutati lasciandoli dove sono o facendogli effettuare spostamenti minori, più difficili da tracciare. In questo modo avrebbero la possibilità di contare su appoggi locali e forniture di ogni genere.

Inoltre, se proprio dovesse essere necessario far arrivare qualcuno dall'estero basta metterlo su un volo low-cost. In fondo, proprio quei foreign-fighters che abbiamo citato prima hanno già usato pià volte questi mezzi turistici economici per andare a combattere e tornare a casa!
Insomma, non arriverà nessun "Bastimento carico carico di uomini cattivi". Ma c'è di più e, forse, di peggio.

 

EXPO
A breve inizierà l'EXPO. La manifestazione durerà mesi e sono attesi turisti in numero elevatissimo. In questo periodo qualsiasi uomo d'affari, commerciante o semplice turista avrà un motivo più che legittimo e plausibile per trovarsi nella zona di Milano e hiterland. Sarà quindi molto più difficile individurare persone "che non sembrano al loro posto" ed ogni controllo potrebbe essere aggirato da un documento regolare e un semplice visto turistico.
Abbiamo letto più volte sui giornali delle preoccupazioni delle amministrazioni dei mezzi pubblici rispetto alla capacità di gestire l'afflusso di visitatori. Ci chiediamo se la sicurezza si troverà altrettanto in difficoltà e così pure tutte le altre forze necessarie a garantire il regolare svolgimento della manifestazione.
Inoltre il movimento di merci sarà enorme: prodotti commestibili solidi, liquidi, dalle diverse consistenze e dagli odori capaci di confondere qualsiasi unità cinofila. Riusciremo a garantire i controlli di tutti quei prodotti e assicurarci che ci sia esclusivamente cibo e non ordigni o altri artefatti pericolosi?

EXPO quindi sembrerebbe essere un bersaglio facile, o almeno molto più abbordabile. La presenza poi di rappresentanze dei diversi paesi (come insegnano le Olimpiadi di Monaco del 1972) porterà a poche centinaia di metri paesi divisi da anni di inimicizie. Chi volesse compiere un gesto ecclatante per mandare il suo messaggio a tutto il mondo, non dovrebbe fare altro che colpire nel mucchio per assicurarsi in un colpo solo una risonanza mediatica globale. Minima spesa e massima resa.

Se in questa breve e spannometrica analisi noi, nel nostro piccolo, siamo stati in grado di mettere in luce così tanti potenziali problemi rispetto all'EXPO, ci pare davvero strano che in tutti gli argomenti a riguardo sui giornali non sia mai apparso quello sulla sicurezza. Verrebbe da pensare che non ci si vuol pensare visti gli interessi in gioco, o che si voglia portare l'attenzione su altro, come appunto gli improbabili barconi.

 

Per concludere, come dicevamo all'inizio, il livello di guardia deve sì restare alto, ma dobbiamo anche ricordarci di calcolare correttamente i fattori di rischio e tenere d'occhio quelli più sensati e probabili.

 


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