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20140930-AmericanWayAvrete sicuramente notato la recente staticità del sito e la temporanea sospensione della pubblicazione di articoli. Non siamo affatto spariti! Inizialmente la pausa ce la siamo presa per redigere la nostra guida anti-effrazioni domestiche, successivamente abbiamo fatto un lungo pellegrinaggio la dove il prepping ha preso forma: gli USA.

Siamo andati a cercare le radici dello stile di vita per cercare di capirlo meglio. Siamo tornati con un bagaglio di idee nuove e, soprattutto di considerazioni. Anticipiamo già che per alcuni saranno degli scossoni dalle fondamenta, ma siamo qui per riportarvi quello che abbiamo trovato e per riflettere assieme ...

 

Il nostro viaggio

6500Km in auto, un vero e proprio road trip che ha toccato circa 8 stati, numerosi parchi nazionali, paesaggi mozzafiato, a contatto con la natura in posti come la Monument Valley, la Death Valley, la caldera del vulcano sopito di Yellowstone (la cui eruzione per molti rappresenta un potenziale e pericoloso Evento)  e molti altri ancora, per poi passare alle realtà urbane di San Francisco, Los Angeles, e New York, passando dai centri sfavillanti alle periferie degradate. Natura, gente, abitudini, cultura, confronto. Abbiamo parlato con Ranger, poliziotti, cowboy, camionisti e semplici cittadini, cercando di capire l'approccio alla preparazione e la mentalità.

 

Cosa abbiamo trovato

Spesso accade che quando si vuole approfondire un'argomento a lungo studiato, ci si trovi a confronto con "l'originale" e, per certi versi, se ne rimanga almeno in parte delusi. Questo, dobbiamo dirlo subito, è proprio il nostro caso. Forse delusi è una parola grossa ma di certo quello che abbiamo visto era al di sotto le nostre aspettative, cosa che ci porta inevitabilemente a porci degli interrogativi...

E' impossibile riportare tutto quanto per filo e per segno ma vi proponiamo alcuni elementi particolari che ci hanno fatto riflettere da cui prendere spunto per una discussione collettiva.

  • il prepping è molto diffuso. All'inizio la cosa ci fa piacere, crediamo che siano "più avanti". Chiacchierando emerge una cosa molto diversa: è una necessità. In una realtà in cui l'ospedale si paga e la protezione civile (FEMA) non garantisce di arrivare prima di 72 ore, la preparazione diventa una seria necessità.
  • armi? Ovunque. Potete entrare in un negozio di surplus o di roba usata e trovarne a bizzeffe. Anche nei famosi grandi magazzini. Se da una parte questo collima con la "libertà" sancida dal loro secondo emendamento, dall'altra ci sono cose che, davvero, sorprendono. Ci chiediamo infatti se sia accettabile che chiunque possa entrare in un grande magazzino, andare nel reparto caccia e pesca, aprire da solo la vetrinetta delle munizioni (in alcuni casi la vetrinetta non c'è: sono sullo scaffale come le caramelle) aprire una confezione e maneggiare i proiettili senza che gli venga detto nulla. Noi l'abbiamo fatto e le ipotesi e gli scenari davvero fanno rabbrividire... Però nelle migliaia di metri quadri dello stesso negozio non troverete una birra: è illegale e pericolosa.
  • i prodotti "tattici" si trovano ovunque. Soprattutto quelli che da noi sono pubblicizzati come "tattici" o "da campo". Sono comuni strumenti da campeggiatore. Stesso prodotto, confezione e look diversi. L'acquirente tipo è un cowboy o un mezzadro della zona che se li procura prevalentemente per la caccia (cervi) del weekend o per il lavoro (mandrie). Coltelli e lame di ogni genere sono prodotti da banco, venduti a poco prezzo in blister (impossibile resistere ad un leatherman wingman al costo di 26€ quando qui si trova facilmente a 44€)
  • il paracord? si trova dappertutto. Il nostro apprezzamento per questo cordino è stato visto con sorpresa dato che, di fatto, non ha nulla di così "tattico" come ci viene spesso proposto. Si tratta infatti di comunissima ferramenta estremamente economico (meno di 1$ al metro) repreibile con facilità: il posto più comune dove trovarlo è da Wallmart nel reparto "Arts and Crafts" tra le perline per i braccialetti da bambina (e si, è quello garantito 550lb in tutte le fantasie, compreso il rosa camouflage)
  • il braccialetto da survival? quello fatto sempre in paracord? è un souvenir da turisti. Lo si trova nei visitor center dei parchi nazionali tra le cartoline e le torce a LED made in china. Anche questo è quello vero da 550lb ed alcuni hanno la bussola incorporata. Costa dai 4 ai 6$ (se ci vuoi la targhetta col nome!). Esistono diverse versioni. Una di quelle che va per la maggione è quello nero e rosa che vieve venduta per la lotta contro il cancro al seno (ottima causa).
  • la natura è amica del bugging out. Parchi nazionali e statali sono quasi come i campeggi da noi: attrezzati e comodi, circondati da una natura quasi amichevole. Escudendo posti ostili come la Death Valley (dove si toccano i 56°C ad agosto) in tutti gli altri si trova il turista medio americano (60 anni suonati) che va in giro col bastone senza fatica. Tutto intorno è facile vedere animali e natura selvaggia piuttosto abituata all'uomo. Non sorprende che questa facilità di accesso renda appetibile la fuga verso la natura...
  • Polizia cortese e militarizzata. New York rassicura i viaggiatori della metropolitana che, nonostante i piani terroristici scoperti, la subway è sicura. Lo dimostrano i molti agenti schierati nelle stazioni: tenuta antisommossa, anfibi, giubbetto anti proiettile, fucile d'assalto, lacrimogeni e 9 caricatori a vista. Viene da chiedersi se davvero userebbero tutta quella dotazione in una stazione della metropolitana, cosa si aspettano di dover fronteggiare e quali potrebbero essere le conseguenze.
  • i disastri naturali sono presi in cosiderazione. A Los Angeles aspettano il terremoto finale, "the Big One". In un centro/museo universitario c'è un simulatore con video esplicativo annesso che non possiamo non provare. Terminato il "training" la mente torna a Gardaland. Molte delle domande fatte riguardo a porcedure etc restano senza risposta, si respira la fiducia che "tutto andrà per il meglio". L'attrezzatura di base mostrata per i kit di emergenza lascia perplessi: prodotti degli anni '80 in cui non compare un cellulare o altre cose per noi ovvie. Domandiamo il perchè e ci viene detto che certe cose sono ovvie o scontate...
  • conserve di cibo. Sono una grande tradizione: le trovate negli autogrill, soprattutto carne essiccata di vario tipo. L'aspetto è identico ai premietti per cani, lunghi bastoncini di carne insaporita, piuttosto che mini-bistecche o stracceddi di cane dalla data di scadenza futuristica.

 

Tirando un po' le somme

Sembrerebbe che, almeno negli USA, il panorama sia decisamente di basso livello, carente di analisi e di approfondimenti, fortemente indirizzato ad una "trama di film d'azione" in cui effetti speciali ed esplosioni sono una fetta preponderante, il tutto però realizzato in economia e rifornendosi al supermercato. Le strategie sono elaborate su quanto il marketing da una parte e la natura dall'altra mettono a disposizione con poco sforzo: sembra quasi che ci si rivolga ad essere non tanto perchè sono le risposte migliori scaturite da una analisi attenta, ma perchè sono la prima soluzione facile e a portata di mano.

Con un pizzico di amaro in bocca, riflettiamo sul fatto che forse dovremmo ridimesionare le cose che abbiamo spesso visto ed imitato ed inquadrarle in quello che sono veramente: prodotti a basso costo da supermercato o televendita !! Da qui gli interrogativi si moltiplicano:

  • quanto sono attendibili le considerazioni che vengono da oltre oceano?
  • quanto sono veramente esperte le persone che ce le consigliano?
  • stiamo parlando di/con esperti del settore o di "chairborn commandos" ? (come loro chiamano i "prepper da tastiera" )
  • tutti questi approcci sono mai stati testati per vedere se sono validi o sono solo speculazioni fanasiose?

Difficile rispondere ma la sensazione è che, per dirla coi proverbi, in tutto questo luccichio di oro ce ne sia ben poco e che l'arrosto scarseggi decisamente nonostante il moltissimo fumo.

 

Una nuova direzione?

Visto tutto questo, è forse ora di riflettere attentamente su quello che rappresenta per noi questo stile di vita e prendere le distanze da approcci stereotipati che hanno poco di attinente alla nostra realtà.

Non abbiamo nulla contro il fatto che gli strumenti adottati siano facilmente reperibili ed economici, anzi! la cosa che però non torna è che pare mancare tutto il resto: un'analisi, una cultura, una reale esperienza che supportino e strutturino uno stile di vita che assolutamente non si può basare solo sul "visto in TV" (o Youtube).

Allo stesso modo non rinneghiamo affatto la ragione di base del prepping, tutt'altro: vogliamo proprio capire se quanto ci è arrivato sia veritiero, reale, pratico, utile e soprattuto adatto ad uno stile di vita ed ad un contesto come il nostro che ha così tante differenze rispetto a quello americano.

 

The American European way

Stante il nostro contesto, è forse il caso di rifare i conti con la nostra realtà, senza necessariamente partire da zero ne rinnegare quanto visto e fatto fin'ora, ma sicuramente correggendo pesantemente il tiro, liberandoci da assunti fasulli e non applicabili, integrando quando possibile con quelli che sono i nostri punti di forza (la cultura, il raziocinio, l'approfondimento, la lungimiranza solo per citare alcuni di quelli che in America non abbiamo visto).

E' un lavoro grossissimo. Per questo va fatto assieme, ragionando con tutte le teste a disposizione nel nostro forum su cui vi invitiamo ad intervenire.

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