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Coltelli & C

20130204-noncoltelloAbbiamo già scritto più volte del più fido compagno e strumento di un Prepper durante le proprie escursioni ed esercizi pratici: il coltello. Che sia un utility, un multitool o qualcosa di più adatto agli ambienti naturali lontani dalla civiltà, e a prescindere dalle moltissime differenze che possono presentare i diversi modelli disponibili, ci sono delle regole da seguire nell'utilizzo di questo strumento volte ad evitare di rovinarlo (o peggio) e ad assicurare un'uitlizzo corretto in tutta sicurezza.

 

Può accadere che per inesperienza, incuria, distrazione o mancanza di informazioni corrette, si commettano degli errori i cui esiti possano portare a non poter più usare il coltello o a farsi male in modo serio. Vediamo quindi quali sono gli errori più comuni commessi dai principianti e come evitarli.

 

Eccessi di stima

Tutti si ricordano il primo coltello o temperino che hanno avuto. In molti racconti dei nostri nonni o genitori era comune che il temperino fosse un compagno di avventure da "guerra dei bottoni" ed uscite da boy scout, ma mai uno strumento da delinquenti. Questo misto di rispetto e nostalgia oggi si mescola con la fiducia nelle meraviglie della tecnica metallurgica moderna e ci può portare ad attribuire al nostro coltello delle caratteristiche degne del martello di Thor o di Excalibur. La cosa è anche alimentata da tanto leggendarie quanto irrealistiche prestazioni attribuite a questo o quello strumento, katane giapponesi in primis.

In tutto questo ci si scorda che i coltelli sono fatti d'acciaio, e che per quanto possano essere fatti con cura (vi sono eterne inutili diatribe tra i sostenitori dei moderni sistemi industriali e quelli artigianali e tradizionali) il materiale di cui sono fatti ha dei limiti oggettivi naturali ed inevitabili. Ne consegue che, ogni coltello (e pure le katane) se cadono di punta sull'asfalto riporteranno segni più o meno evidenti, e forse qualche danno.

 

Abusi ed uso improprio

Il modo più comune di usare male un coltello è quello di usarne la punta come surrogato di un cacciavite: lo hanno fatto e/o visto fare tutti. Non c'è un cacciavite nelle immediate vicinanze e si pensa di usare il coltello che, inserito nella fessura della testa della vita e sottoposto ad una torsione finirià quasi inevitabilmente per perdere il filo, criccare o addirittura rompersi. Questo non accade perchè il coltello non sia di buona qualità, ma perchè le forze in gioco vanno ad agire sulla parte più delicata che non è in grado di sopportare quello sforzo applicato trasveralmente. Va inoltre ricordato che la punta è probabilmente la parte più utile del coltello, usata per i lavori di precisione, e quindi è quella da salvaguardare maggiormente.

Il secondo modo è quello di usare la lama per fare leva in piccoli spazi. Anche in questo caso la lama viene sollecitata nella direzione in cui la sua struttura è meno resistente, con la possibilità di rompere la lama o di incurvarla pregiudicandone l'utilizzo e l'integrità. L'acciao ha una sua capacità elastica (le molle sono fatte d'acciaio, ma realizzate con leghe e procedimenti di tempra completamente diversi rispetto a quelle dei coltelli), resistenza alle vibrazioni, alla corrosione, allo sfregamento,  ma è limitata e superata questa soglia i danni sono certi. Costo del coltello o reputazione del produttore non mettono in salvo da questi rischi

In buona sostanza bisogna considerare che il coltello ha una sua principale funzione per cui deve essere usato: tagliare. Tutti gli altri usi. se non previsti, sono delle sollecitazioni extra per cui quello strumento non è mai stato pensato o progettato, è quindi inutile pretendere prestazioni elevate quando sappiamo benissimo che quella non è la destinazione d'uso dello strumento. Per tutti gli altri usi è preferibile portare con se, se necessario, strumenti appositamente concepiti per quello specifico utilizzo e risparmiare al nostro coltello questi sforzi inutili e salvaguardarlo per i compiti che gli competono.

Ad esempio è vero che si può usare un coltello per aprire una scatoletta di cibo, ma poi non ci si deve lamentare se questo maldestro utilizzo ne compromette il filo...

Caldo e freddo

Oltre alle sollecitazioni meccanice va ricordato che l'acciao è sensibile alle temperature eccessive. Il freddo intenso di una notte invernale all'aperto, in cui la la temperatura scende ben sotto lo zero, fa diventare l'acciaio più fragile e quindi più sensibile a colpi e vibrazioni. Il caldo eccessivo, ad esempio quello di una fiamma, con molta probabilità ha effetti estremamente negativi sulla tempra della lama. Se per arrostire o bruciare qualcosa sul fuoco si usa il coltello e la lama anche dopo una pulizia resta scura, presenta sfumature dal giallo scuro al marroncino o peggio violetto o blu, vuol dire che la tempra è persa, e quella zona del coltello sarà più morbida, e perderà il filo con maggior frequenza e facilità.

 

Arrotini dilettanti

Succede spesso che ci si voglia cimentare nell'arte dell'affilatura senza avere gli strumenti corretti o la dovuta esperienza e che il nostro prezioso coltello subisca i danni del nostro apprendistato facendoci da nave scuola. Gli errori più comuni sono nella scelta del dispositivo sbagliato (pietre di granatura sbaglaita, affilatori automatici da cucina di casa manuali o elettrici)  o in un uso sbagliato di quello strumento (usare pietre ad olio senza lubrificarle, o pietre ad acqua senza bagnarle) o nella mancanza di pratica (mantenimento dell'angolo di inclinazione, lunghezza nelle passate, pressione esercitata).

Il risultato è che il filo viene irregolare, ruvito, mal rifinito, e ammesso che si riesca a dargli una buona affilatura questa durerà solo per i primi tagli.

 

Diventare arrotini per la propria sicurezza

La capacità di prendersi cura del proprio coltello mantenendolo vivo e tagliente non è una pratica riservata agli appassionati, e non va intrapresa per il solo scopo di essere in grado di riaffilare uno strumento "sul campo". Mantenere un coltello affilato è anche una questione di sicurezza. Molti avranno sentito dire che un coltello senza filo è più pericoloso di uno ben affilato. La cosa potrebbe sembrare contro-intuitiva ma la spiegazione è semplice. Un coltello poco affilato ci costringerà ad usarlo impiegando più forza per sopperire alle sue scarse prestazioni. L'impiego di forza, come è noto, va contro la capacità di utilizzare le abilità motorie fini, o di precisione, e tra queste abilità vi è quella di controllare il movimento delle mani. La situazione è facile da immaginare: si usa il coltello, biosgna mettere forza o si finisce per fare dei movimenti a zig-zag perchè non taglia. Come conseguenza se ne perde il controllo fine, e diventa più probabile che scappi di mano o si muova all'improvviso, rischiando di tagliare chi lo usa o chi gli sta vicino.

Occore quindi imparare a farlo. Sebbene questo vada oltre lo scopo di questo articolo diamo due veloci suggerimenti:

  • la prima cosa da ricordare è che il risultato non dipende esclusivamente dagli strumenti che si usano ma nell'abilità che si possiede: possiamo usare blocchi di cemento e del cartone

oppure un comune piatto di ceramica, ed avere ottimi risultati

  • il secondo consiglio è di fare pratica su altri coltelli, ad esempio quelli da cucina o modelli particolarmente economici, e di passare al lavoro "serio" solo quando si sarà acquista la giusta tecnica. L'affilatura è davvero un'arte in cui la pazienza, la ripetizione e l'abilità manuale si possono acquisire ed affinare col tempo.

 

Utilizzo in sicurezza

Un utilizzo sbagliato di un coltello può essere fonte di ferite o peggio. Per questo bisogna imparare a trattarlo con rispetto ed attenzione ed imparare alcune semplici regole per se stessi e per gli altri. Potrebbero sembrare semplici raccomandazioni da genitori apprensivi, ma i pronto soccorso di tutta Italia potrebbero darci le statistiche di incidenti causati dalla mancata osservazione di queste indicazioni.

  • mai correre con un coltello in mano, facile capirne il motivo.
  • evitare di farlo cadere, ma se ci sfugge di mano resistete alla tentazione di afferrarlo al volo: i danni che la mano potrebbe riportare superano di gran lunga quello che subirà lo strumento cadendo
  • per passare un coltello in modo sicuro bisogna tenerlo in mano con la punta rivolta verso di noi e la lava in alto, opposta  alla nostra mano

 

Manutenzione

Imparare ad affilare il coltello non basta. C'è un'altra attività molto importante che va fatta per garantire al nostro strumento di servirci per lungo tempo: pulirlo.

L'acciaio della lama può essere corroso dagli agenti ambientali (in particolare quelli non inox), il materiale del manico potrebbe temere l'acqua e l'umidità, le colle ed i materiali chimici potrebbero perdere la loro tenacia se a contatto con acqua o sporco. In particolare i modelli pieghevoli hanno molti spazi in cui lo sporco può annidarsi e far invechiare il nostro amico. La pulizia del manico poi aumenta la sicurezza nell'uso, evidando che la presa sia compromessa da sporco e unto.

I perni dei coltelli pieghevoli vanno periodicamente ispezionati e unti per restare flessibili e mobili. Le lame devono essere trattate con un panno oleato per garantire che non si arruginiscano.

 

Per concludere non possiamo non terminare con una frase del famosissimo Bear Grills:

"un coltello è uno strumento, usalo responsabilmente".

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