Boston. 
Era il giorno di un ritrovo sportivo e gioioso. Era il "Patriot-Day". Era la commemorazione della guerra d'indipendenza. Era anche l'ultimo giorno per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e quello della riforma dell'immigrazione negli USA.
Si sospetta (come sempre) il terrorismo interazione di matrice islamica, ma anche gli haters di estrema destra che contestano il governo, puntando il dito contro un presidente nero a cui non si vuole dare la possibiltà di apportare cambiamenti scomodi. Si accusa il tentativo di messa al bando delle armi, la pressione della crisi economica internazionale, o una possibile apertura all'immigrazione ispanica. Si vocifera di una vendetta per l'utilizzo dei droni contro i civili usati nelle guerre in medioriente.
Troppe ipotesi, troppe voci, analisi che non si basano su alcun dato certo. Restano domande e confusione. Nessuno riesce a raccogliere versioni o informazioni ufficiali. Uniche cose certe sono che gli USA si svegliano tormentati da mille domande, con un senso di profonda inquietudine ed insicurezza, come 12 anni fa. Questo e la condanna per un gesto folle e disumano.
La Corea del Nord entra ufficialmente in stato di guerra. E' di poche ora fa la notizia di un inasprirsi della tensione tra le due Coree: l'agenzia di stampa Kcna riporta che Pyongyang tratterà ogni situazione tra i due paesi in chiave bellica.
Alle dichiarazioni hanno fatto seguito le manovre militari verso il confine al 38° parallelo. Immediate anche le reazioni delle potenze straniere che spalleggiano i due contendenti: Russia, America e Cina invitano alla massima prudenza per evitare di inasprire una situazione che rappresenta una seria minaccia.
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La Cina è ancora una volta autrice e vittima di un nuovo ceppo di influenza aviaria mortale per l'uomo. In ceppo stavolta si chiama H7N9, variante di quello precedente. Il virus si è già dimostrato letale per l'uomo causando la morte di 4 persone.
Le autorità cinesi sono già in contatto con l'OMS ed hanno serrato i controlli nelle zone più colpite per evitare quanto più possibile il diffondersi della malattia
Sono ormai alcuni giorni che il confine tra le due Coree è la zona bollente del mondo.
Come minacciato la scorsa settimana, la Corea del Nord ha tagliato la 'linea rossa', il collegamento telefonico d'emergenza istituito per affrontare sviluppi improvvisi lungo la zona demilitarizzata che separa le due Coree. Questo significa che non sarà possibile un confronto diplomatico in caso di tensione. La rottura è una ritorsione contro le esercitazioni militari congiunte tra Usa e Corea del Sud che vengono viste come una inaccettabile minaccia.
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