Sta succedendo in questi giorni: i paesi deboli dell'euro sono in crisi con le loro banche, scende la fiducia sulla tenuta degli istituti di credito e sale la paura di veder andare in fumo i propro risparmi, magari a causa dell'uscita dall'euro o perché la banca è insolvente. Accade intatti che migliaia di correntisti greci e spagnoli facciano lunghe file alle filiali per ritirare allo sportello quanto più contante possibile, come nelle scene della crisi americana del 29. Secondo le statistiche il prelievo avviene al ritmo di 400.000 euro al minuto.
Secondo le voci (al momento è difficile trovare fonti che godano di qualche anelito di credibilità) buona parte di questi risparmi siano finiti "nel materasso", altri sono migrati a banche estere dall'immagine più solida, altri in beni rifugio classici, anche se gli andamenti dei grafici del prezzo dell'oro non sembrano confermare questa ipotesi.
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Un paio di giorni fa Mario Monti è incappato in un "errore di comunicazione" lasciando che la sua natura "da contabile" prendesse il sopravvento sull'uomo politico e sulla parte umana. Il nostro Premier premier avrebbe infatti dato ad intendere un confronto tra Italia e Grecia (ormai assunta al "peggio" per antonomasia) me metterebbe in risalto "quanto stiamo meglio noi altri".
In Grecia la conta dei suicidi è di 1725 persone. In Italia circa uno al giorno, di questi ad ora 23 erano imprenditori, gli altri disoccupati (come se la distinzione avesse qualche rilevanza).
Anche volendo sorvolare su questa gaffe, non si può non accogliere con profondo allarme questi dati e ragionare sugli sviluppi.
Quando la pressione fiscale, la crisi, i debiti, la disoccupazione, la mancanza di un futuro ti premono addosso e vanno ad attecchire sullo sconforto e sulla depressione è probabilmente lecito aspettarsi che l'esito di questa pressione sia il suicidio.
Ma cosa accadrà quando al posto dello sconforto si troveranno ad alimentare la rabbia e la voglia di rivalsa?
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Un attivista di Greenpeace si è lanciato sopra una centrale nucleare francese, ha lanciato una finta bomba sulla centrale ed è atterrato serenamente sul campo usando il velivolo più minimalista al mondo: un parapendio a motore.
Per fortuna era Greenpeace, per fortuna era una dimostrazione e la bomba era solo fumo...
Per fortuna non ci avevano pensato prima BinLaden ed i suoi mandanti.
Greenpeace ha dimostrato per l'ennesima volta che il nucleare sicuro non esiste. La soluzione? non è di mettere la contraera alle centrali, è di eliminare le centrali...
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La notizia a dire il vero non è nuova ma pare ci siano movimenti in questo senso da diverse settimane. Negli stati uniti l'Esercito e la Polizia stanno da tempo conducendo esercitazioni per quello che ciamano "Urban Warfare" nelle proprie città. Si tratta di simulazioni di azioni militare svolte per strada e con gli elicotteri che preparano le forze dell'ordine ad addestrarsi a Los Angeles, Miami e Boston.
La cosa ha destato allarme perchè non è chiara la specifica eventualità a cui queste esercitazioni dovrebbero preparare. Chi sarà il nemico? Non pochi temono che si tratti proprio della popolazione civile, diversamente non si spiegherebbe uno spiegamento di forze così numeroso e una collocazione così particolare.
Ancora più difficile capire le motivazioni di fondo: crisi economica? rivolta politica? insediamento di regimi totalitari? Impossibile saperlo, ma rimane il fatto che loro si stanno preparando.
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