Prepper.it fa uso di cookies classificati come "strettamente necessari" alla navigazione. Se continuate nella navigazione del sito acconsentite all'utilizzo degli stessi

 

Scenari

20140206-CampiProCivDopo il successo della serie di articoli sul bunker, torniamo a proporvi un'argomento abbastanza simile. Continuiamo a parlare di "luoghi sicuri" o meglio di Bug Out Locations presentandovi il punto di vista della Protezione Civile Italiana. Scopriremo infatti che esistono innumerevoli analogie tra il prepping e la Protezione Civile, sebbene obiettivi e modus operandi siano spesso radicalmente diversi.

Sapere  come sono organizzati e come funzionano i campi delle Protezione Civile ci da la possibilità di orientarci meglio nelle fasi immediatamente successive ad un Evento, e di riuscire a ricevere e a dare il maggior aiuto possibile.

 


BOL : Bug Out Location

Può apparire strano ai più ma anche la nostra Protezione Civile (molto più giovane di quella statunitense e quindi ancora “in progress” per certi versi) ha sdoganato negli anni qualcosa di simile alle nostre B.O.L.: le "Aree per scopi di Protezione Civile".

Le Aree, pianificante secondo la direttiva “Metodo Augustus” nel maggio 1997, vengono suddivise dal Dipartimento in 3 tipologie distinte:

  • aree di attesa (luoghi di prima accoglienza per la popolazione nella fase di allarme, ritenute non soggette a rischi particolari).
  • aree di ammassamento, in cui far confluire secondo la logica dei campi-base, soccorritori e risorse.
  • aree di ricovero, dove saranno installati i primi insediamenti abitativi di emergenza, (tendopoli, roulottopoli (oggi poco usate), campi container).

 

20140206-CampiProCiv2Le Aree di Attesa.
Queste aree sono luoghi scoperti (piazze, giardini, parcheggi) di primo ritrovo per la popolazione, che riceverà dai volontari le informazioni sull’evento emergenziale in corso e sui comportamenti da seguire e le successive sistemazioni eventuali.
Le caratteristiche principali di queste aree sono:

  • un periodo di utilizzo in emergenza il più breve possibile;
  • la sicurezza del percorso (pedonale) per il raggiungimento dell’area.

 

Le Aree di Ammassamento soccorritori e risorse.
Da tali aree scoperte e coperte (grandi parcheggi, mercati ortofrutticoli) partono i soccorsi coordinati dal Centro Operativo Misto, una delle strutture di coordinamento che viene attivata per gestire l’emergenza nel territorio colpito. Le caratteristiche principali di queste aree sono:

  • sicurezza del sito rispetto a rischi anche collaterali quali frane, crolli, allagamenti;
  • vicinanza di risorse idriche, elettriche e per lo smaltimento di acque reflue;
  • sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area;
  • possibilità di essere raggiunte anche da mezzi di grande dimensione;
  • grandi dimensioni (almeno 6000 mq), l’eventuale polifunzionalità.

 

Le Aree di Ricovero della popolazione.
Queste aree sono strutture coperte (ostelli, alberghi, palestre, scuole) o luoghi in cui saranno
allestite tende, roulottes e containers in grado di assicurare un ricovero alla popolazione  colpita. I requisiti sono:

  • sicurezza del sito rispetto a frane, crolli, allagamenti;
  • vicinanza di risorse idriche, elettriche e per lo smaltimento di acque reflue;
  • sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area;
  • eventuale polifunzionalità.

 

Chiarito lo scopodi  queste aree diverse, dovremmo capire come possiamo conoscere l’ubicazione di tali aree. Queste informazioni sono disponibili in ogni Comune all’interno del P.E.C. : il Piano Comunale di Emergenza, documento di pianificazione e gestione dell’emergenza obbligatorio per ogni Amministrazione Comunale.  Talvolta reso fruibile online( ex: Milano), più spesso disponibile per la consultazione presso l’ufficio  tecnico o di protezione civile.

Nota dolente: non tutti i Comun i Italiani possiedono un PEC, oppure lo possiedono ma è obsoleto, per cui è chiaro che se tale documento non è stato implementato, non lo sarà nemmeno la pianificazione di tali  importanti aree per la popolazione.

Queste aree potrebbero costituire una risorsa in più per un buon prepper sempre che l’evento ipotizzato alla base dell’emergenza sia:

  • un ACEL (Accidente Catastrofico ad Effetto Limitato) come calamità naturale (incendio, frana, alluvione...) oppure disastri tecnologici
  • l'evento causi danni solo a livello locale o regionale così che la Protezione Civile italiana possa attivarsi

 

Usifruire dei campi di Protezione Civile.
E' possibile che nonostante la notra preparazione potremmo trovarci in condizione di non avere una nostra B.O.L. o che sia difficilmente raggiungibile. Può risultare decisamente vantaggioso avere a disposizione una sistemazione provvisoria con la certezza di non doverci preoccupare né della sorveglianza perimetrale, né del rifornimento di acqua, cibo e toilette. Potremo restare per un giorno o due prima dirigerci verso la nostra B.O.L. o altra destinazione designata.

E' utile quindi memorizzare l’ubicazione di tali aree nei nostro comuni e dei percorsi per raggiungerle, insieme alle modalità con cui queste verranno allestite per la popolazione.

Le aree di attesa saranno la prima tappa sicura del viaggio che ci accingiamo ad affrontare. Qui potremo anche ricongiungerci con i nostri cari se durante l'evento siamo stati costretti a separarci. Potremo ricevere in questi spazi notizie sull’evento ed eventuali indicazioni da personale presidiante.


Agostino Marco Celentano Certified Emergency Manager


LINKS

 

Sponsors