Prepper.it fa uso di cookies classificati come "strettamente necessari" alla navigazione. Se continuate nella navigazione del sito acconsentite all'utilizzo degli stessi

 

Economia

Warning: getimagesize(): php_network_getaddresses: getaddrinfo failed: Name or service not known in /var/www/prepper.it/plugins/content/smartresizer/smartresizer.php on line 468

Warning: getimagesize(http://www.fsponline-recommends.co.uk/i/pi/MYWK/eob-chart-2.jpg?w=500&h=328&as=1): failed to open stream: php_network_getaddresses: getaddrinfo failed: Name or service not known in /var/www/prepper.it/plugins/content/smartresizer/smartresizer.php on line 468

20131023-UkCrisysChe la crisi economica sia uno degli scenari più probabili e difficili da gestire è ormai cosa ampiamente condivisa tra i prepper. Ma quando su Money Week, quotidiano online di finanza della City, esce un articolo a dir poco allarmante su questo tema, il discorso prende una piega del tutto diversa.

Il titolo la dice tutta: La fine della Gran Bretagna, e i riferimenti all'essere preparati ad un imminente collasso dell'economia ci fanno sentire un po' sorpassati sul nostro stesso campo!! I temi e le idee proposte sono condivisibili e leggendolo non manca una notevole serie di punti in comune con l'economia italiana ed europea da tenere in considerazione.

 

L'articolo

Scrivono i redattori di Money Week in apertura «Questo è l'avvertimento più serio che abbiamo mai fatto», proseguendo con una successione di chiarimenti, finalizzati a chiarire la loro buona fede e la serietà di quello che stanno per spiegarci. «I problemi che abbiamo più volte riscontrato in banche e aziende negli ultimi 5 anni sono arrivate a minare il cuore del nostro sistema finanziario  La prossima fase della crisi potrebbe sconvolgere il nostro stile di vita. Tutta la vostra vita finanziaria sta per cambiare: la banca, la pensione, i risparmi, e come proteggete la vostra casa e la vostra famiglia. Siete pronti per quando questa crisi diventerà un'emergenza nazionale?».

 

Scrivono, poi che, secondo i conti, il debito pubblico dovrebbe raddoppiare nel 2015 passando da 700 milioni di sterline a 1400, indicando nelle pensioni una delle voci più pesanti: lo stato inglese sarebbe costretto a prendere in prestito i soldi per le pensioni, rimaste ad un livello piuttosto alto fin dall'inizio del secolo precedente, quando l'Inghilterra era un grande Impero coloniale, diventate sempre più pesanti a causa del prolungamento della vita media e della crescita della popolazione. Ora, sappiamo bene che ogni prestito porta con se degli interessi.

La bomba starebbe proprio qui. Secondo gli analisti, i redattori esteri hanno mantenuto i tassi d’interesse troppo bassi e troppo a lungo. La crisi che sta investendo il mondo li costringerebbe ad aumentare il tasso di interesse rendendo l'enorme debito inglese assolutamente inestinguibile, causando la bancarotta.

 

Le conseguenze.

Le prime vittime di questa probabilità, che gli analisti danno per certa, sarebbero le banche, che detengono buona parte del debito nazionale. Se non verranno salvate (ma come?) esse riverserebbero su aziende e correntisti il loro credito, creando una crisi di liquidità generale.
Il secondo a cadere sarebbe il mercato immobiliare, con una drastica riduzione del valore degli immobili e il conseguente impoverimento delle famiglie.
Per avvalorare queste ipotesi vengono ripercorse le tappe finanziarie della crisi del default argentino del 2001 e della crisi economica inglese del 1974, che mettono in evidenza come gli stessi eventi, rispondendo alle stesse regole, porterebbero gli stessi risultati.

 

 

Cosa attendersi?

Le previsioni sono decisamente nefaste e difficili e facilmente porteranno alle medesime ricette curative applicate sin qui:

  • limitazione sui prelievi nelle banche;
  • ingente aumento delle tasse;
  • forte taglio alla spesa pubblica (sanità e pensioni);

senza dimenticare i prelievi forzosi sui conti correnti e le confische dell'oro.

Nessuno ha la sfera di cristallo ed eventuali consigli di esperti si possono avere solo a pagamento. In tutto questo resta valida l'analisi fatta da Money Week e le considerazioni sui punti in comune con le recenti vicende economiche dell'Europa ed in particolare della Grecia.

 

Sponsors

 

 

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Query Database