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× Cosa mettere da parte per assicurarsi una transizione più soft.

Quando è "abbastanza"?

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Staffbumbag ha scritto: Caro Reta,
Il problema che hai sollevato non è per nulla banale e dare una risposta univoca e corretta è pressochè impossibile... dunque, se mi premetti, ti illustrerei il mio modestissimo parere.

Il fattore tempo è sicuramente una variabile critica... ma pensiamo una cosa... noi in un anno di tempo... come pensiamo di vivere?! Nel senso... che comunque non passeremo un anno a grattarci le balls, chiusi in un bunker, aspettando la salvezza...
Proprio su questo ho basato la mia strategia, ovvero non ho scorte vere e proprie, perche a casa mia si fa una spesa abbondante e con quello che abbiamo in casa, pensiamo tranquillamente di poter resistere 3 mesi in 3...
Ma in questo periodo, tra l'orticello, tra gli alberi da frutto e poi magari qualche gallina si campa tranquillamente come facevano i miei nonni...

Credo che la questione fondamentale sia "quanto sono determinato e quali competenze ho per resistere" perche finite le scorte sono comunque destinato a soccombere se il periodo di crisi persiste... ecco perche e inutile fare solo scorte, ma bisogna portare all'esasperazione la curiosità personale cosi da diventare competenti, anche se poco, su una miriade di cose... ed ecco lo switch... diventa un fattore culturale.. una filosofia, non incentrata alla sopravvivenza in attesa di un evento... ma bensi una crescita personale continua...

Spero di aver reso un po l'idea anche perche trovo estremamente difficile esprimere concetti cosi complessi ed articolati in poche righe...


E infatti è quello che penso anche io.

Premetto che la prima e più importante arma del prepper è la preparazione personale: quindi imparare a coltivare e ad allevare, imparare a costruire, a difendersi da solo, a sapere cosa fare in ogni condizione, a saper risolvere ogni problema pratico, etc...

Detto questo, a volte rimango perplesso quando sento parlare di prepper che hanno scorte per 1 anno e oltre (alcuni parlano di cose come "scorte per 5 persone per 20 anni"!!), perché penso che fare scorte di cibo oltre i 3-6 mesi sia non solo sconveniente, ma anche controproducente, poiché con le risorse dedicate a quelle scorte sarebbe meglio organizzarsi per rendersi autosufficienti nel lungo periodo.

Se è possibile, la soluzione ideale sarebbe quella, per esempio, di avere una casa di villeggiatura in campagna totalmente autosufficiente, da usare come casa vacanze e in cui recarsi in caso di "problemi": approvvigionamento di acqua, pannelli fotovoltaici, orto, terra coltivabile, camino, più ovviamente alcune scorte, sistemi di difesa, provviste varie e attrezzatura varia. Manco a dirlo una soluzione del genere, anche se presa ai minimi termini (utilizzando una casa prefabbricata di legno, scegliendo terrei fuori città e poco pregiati), sarebbe molto dispendiosa (parliamo sempre di minimo cento-trecento mila euro). Lo consiglio a chi se lo può permettere come soluzione ideale, ma non penso in molti potranno davvero permettersi una cosa del genere.

Attualmente potremmo essere autosufficienti per 1 o 2 mesi in caso di disastro... perfino se scoppiasse una bomba nucleare vicino a dove abitiamo, un mese di provviste sarebbe già sufficiente per resistere alla ricaduta nucleare e poi fuggire quando le radiazioni si sono attenuate. Insomma a meno che l'intero mondo non salti in aria, basta relativamente poco per farsi trovare pronti: basta non farsi trovare completamente sprovveduti, non sapendo che fare.

Come ha detto un utente prima di me però, i nostri nonni in caso di crisi persistenti ed emergenze avevano sempre un pezzo di terra a cui tornare, o per lo meno la demografia lasciava ancora buoni margini di manovra. Il problema delle possibili crisi e dei possibili disastri odierni è che persino una cosa basilare come l'approvvigionamento di cibo si basa su una "struttura" molto fragile e insostenibile in caso di emergenza.

Insomma, se c'erano problemi al tempo dei nostri nonni la gente andava nelle campagne e bene o male si faceva in modo che almeno il cibo ci fosse per tutti.

Se invece oggi c'è un problema con l'approvvigionamento normale di cibo, i supermercati si svuotano, il 99.9% delle famiglie hanno da mangiare solo per pochissimi giorni e poi? Milioni di persone affamate si ammazzerebbero l'un l'altro, nessuno saprebbe come si coltiva o alleva, le terre coltivabili scarseggerebbero. In uno scenario del genere credo che un buon 50% della popolazione morirebbe entro i primi mesi... dipende anche da quando il disastro avverrebbe: se in primavera gli effetti sarebbero minori, se in autunno o inverno sarebbe un disastro ancora peggiore.

Quindi secondo me l'importante, per chi non ha molti soldi da spendere, è "saper fare", farsi trovare sempre pronti, e in più avere le scorte per qualche mese in caso d'emergenza. Il resto secondo me è un "di più"...


ATTENZIONE: Tutte le informazioni e le considerazioni contenute nei miei post NON devono essere intese come consigli o suggerimenti esperti, e sconsiglio ufficialmente di considerarle informazioni valide e/o sulle quali fare affidamento. Declino inoltre ogni responsabilità nel caso di danni a...
#7759

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trovo dai vostri discorsi che siede veri prepper doc :lol: e mi pare anche ovvio visto il forum in cui ci troviamo....
mi spiego meglio , siede proprio come questo sito vi definisce ovvero bug-in.
purtroppo io mi sono avvicinato la vostro mondo da poco poi che' essendo un survivalista sono molto piu' bug-out.

riguardo al discorso scorte io credo che bisognerebbe avere tutte le scorte che pensiamo sia necessarie ad affrontare quel che piu' ci attendiamo, senza pero' mai esludere a priori altri scenari plausibili.

spesso molti prepper pero' si dimenticano di una cosa, che a mio modo e' quella che capitera' sicuramente. LA CATIVERIA UMANA.
che capiti un terremoto, uno tsunami, vulcano,crisi globale, extraterrestri, flare, ecc,,,, quello che non manchera' mai e' lo sciacallaggio e peggio ancora se fosse organizzato.

quindi io personalmente ho imparato molte tecniche che diventino la mia scorta, cioe' posso non avere orto e galline , barattoli e fusti d acqua, ma poterli trovare in natura tramite le mie esperienze.

tutto questo lo dico perche' molti pensano che fare magazzino sia tutto.
no! purtroppo non lo e' , e se posso osare un consiglio, vi invito ad imparare COME fare cibo e non QUANTO fare scorta, poiche' a metter da parte barattoli e' capace anche una nonnina, ma non per questo sopravvivera' .

quindi ritengo giusto fare scorte (io le faccio pure) pero' solo per un tot di tempo, diciamo uno o due mesi, perche' se entro questo tempo il mondo non si riorganizza ,allora siamo proprio messi male ed e' meglio filare il piu' lontano dagli altri, e certo non avete un tir per trasportare barattoli e fusti, ma IL VOSTRO CERVELLO lo avrete sempre con voi.

ciao a tutti


IL POTERE DELL UOMO SI CELA DIETRO UN SORRISO.
#7761

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Ben detto Ragnarok, io non avrei saputo dirlo meglio.

Tre o al massimo sei mesi di scorte complete penso siano un buon compromesso generale, considerando che ulteriori scorte rischierebbero di essere sprecate o di diventare addirittura un inutile "peso" (nel senso che sarebbero anche difficili da proteggere).

Infatti ribadisco che secondo me le scorte sono solo una piccola parte della preparazione del prepper... prima delle scorte, per importanza, vengono le abilità personali del prepper che devono riguardare:

- Sopravvivenza di base
- Approvvigionamento di acqua e cibo in ogni condizione
- Piani di salvataggio in caso di emergenze o disastri vari
- Difesa personale
- Uso delle armi
- Medicina, almeno quella di base
- Preparazione atletica
- Coltivazione ed allevamento
- Fabbricazione di beni comuni, attrezzi utili, etc...
- Competenze tecniche utili in caso di emergenza

Tutte conoscenze che devono essere apprese anche tramite esperienza sul campo, cosa che non richiede certo poco tempo e pochi sforzi...

Se poi uno ha molti soldi da spendere, e molto spazio ben protetto, allora può accumulare ulteriori scorte, ma penso che PRIMA di mettere di mettere da parte scorte annuali, sia molto più URGENTE ED IMPORTANTE imparare tutto il know-how necessario in caso di disastro e in particolare il come prodursi cibo, riparo e beni comuni indipendentemente.

Insomma: "meglio imparare a pescare in ogni circostanza, piuttosto che accumulare qualche scatoletta di pesce in più".


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#7793

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certo , infatti io accumulo del cibo per ogni evenienza, pero' vi siete mai fatti l ipotesi che proprio quell evenienza sia il fatto di essere fuori casa e non poterci tornare (almeno per un po) ??? in quel caso non sareste piu' prepper??? io non credo siete ragazzi preparati e ce' un survivalista in ogni prepper e un prepper in ogni survivalista.
quello che potrebbe un giorno salvarci, non sono le nostre scorte o il nostro zaino , ma il nostro modo di pensare !!!!
evviva i prepper !!! :woohoo:


IL POTERE DELL UOMO SI CELA DIETRO UN SORRISO.
#7811

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Quando è abbastanza?

forse mai, ora c'è mia moglie che sta rompendo le palle ma questo argomento mi piace, mi piace molto. E' scontato che in quello che scriverò io esprimo me stesso, non sto facendo catechismo a nessuno e se dovessi sembrare tronfio e supponente me ne scuso in anticipo :cheer:
a dopo B)


Con una parola gentile ed una pistola puoi ottenere di più che solo con una parola gentile (Al Capone)
#7990

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Strambo ha scritto: Quando è abbastanza?

forse mai, ora c'è mia moglie che sta rompendo le palle ma questo argomento mi piace, mi piace molto. E' scontato che in quello che scriverò io esprimo me stesso, non sto facendo catechismo a nessuno e se dovessi sembrare tronfio e supponente me ne scuso in anticipo :cheer:
a dopo B)

Massaggio per la moglie del sgi.Strambo: signora per piacere lo lascia stare,le prometto che appena ha scritto l'articolo può riprendere l'attività di rottura B)
grazie cordiali saluti :lol: :lol: :lol: :lol:


Quando mi vedete così sono nelle vesti di Moderatore
Quando mi vedete così sono un utente come tutti.
#7993

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