Quando è abbastanza? (prima puntata)

Intanto secondo me dobbiamo sempre tenere presente la regola del 3. penso che la conosciamo tutti ma le riscrivo comunque
Una persona può resistere: , 3 giorni senza acqua e 3 settimane senza cibo.

3 minuti senza aria
Quella dell'aria può sembrare un'affermazione talmente assurda da non venire neanche presa in considerazione ma ricordando incidenti come Bhopal in India, Seveso in Italia, Chernobyl in ex-URSS, Fukushima in Giappone secondo me se qualcuno abita nelle vicinanze di stabilimenti che fanno uso di cloro ed ammoniaca, petrolchimici vari o con qualche centrale nucleare nei pressi (alle radiazioni dei confini nazionali non gli frega un caxxo....) una dotazione NBC anche rustica non la vedo per niente come una stupidata oppure come una paranoia oppure come una cosa ridicola, ma come una specie di cuscino su cui dormire sonni più tranquilli. Le disgrazie succedono, sono successe e continueranno a succedere. Possono succedere pure a noi, a proposito....
Per questa roba dobbiamo stare attenti alla scadenza dei filtri della maschera antigas, chi lo sa, forse funzionano lo stesso ma io personalmente non ci proverei (mi piacerebbe vedere un giornalista prezzolato come guarderebbe uno di questi deficienti con la maschera antigas se gli arrivasse in faccia una nuvola di cloro )

3 ore senza un riparo
Sotto la voce "riparo" si parte da quello che ci ripara più da vicino, l'abbigliamento. Per l'abbigliamento parto dalle scarpe: penso che Cody Lundin lo conosciamo tutti qui dentro. Lui vive in Arizona e va a giro sempre scalzo, ma in Dual Survival a volte ha avuto qualche disagio per questa sua particolarità. Noi che siamo persone normali per andare in certi posti dove è stato lui scalzi faremmo (forse) 10 metri al giorno (il primo giorno soltanto), quindi per le scarpe dobbiamo avere una grande attenzione nello sceglierle e nel mantenerle nelle migliori condizioni possibili. Dopo le scarpe quello che fa l'adeguatezza di un riparo è la capacità di tenere il nostro corpo asciutto e confortevole. Un corpo bagnato perde il suo calore alla velocità della luce. Asciutto da quella che è l'umidità esterna e da quella che è la nostra umidità interna. Sulla traspirazione mi vorrei soffermare un attimo: avere un abbigliamento intimo che si inzuppa in estate è scomodo ma in inverno può essere mortale se ti tocca di dormire fuori. Altra cosa a cui dobbiamo stare attenti in inverno è al nostro passo: se stiamo sudando o siamo troppo vestiti o stiamo correndo troppo o tutte e due le cose insieme. Dobbiamo stare attenti a quello che ci trasmette il nostro corpo, non dobbiamo fare le forzine. (traduzione del fare le forzine: avete mai visto della gente correre su per i monti che sembra che gli scappa la montagna se non si sbriga?)

A me fa specie da quante persone "normali ed intelligenti" sia sottovalutata questa cosa, gente che va a giro in inverno con dei piumini che sembrano materassi, i jeans e naturalmente niente sotto i pantaloni perché è da zozzoni.

Un'altra cosa a cui bisogna dare importanza è un copricapo idoneo, sia in estate che in inverno. La testa è la nostra estremità dove confluisce più sangue, quindi il comfort termico della nostra testa è cruciale sia in estate che in inverno (fate conto che in estate la testa accumula calore ed in inverno lo dissipa). Fate una prova in inverno mettetevi un cappello e fate caso alla temperatura che percepite sulle vostre mani e sui vostri piedi, poi provate a toglierlo e ditemi l'effetto che fa. Non è pericoloso

Altra cosa importante è il vestirsi a strati, in questo modo si forma un cuscino d'aria fra un indumento e l'altro, rende bene sia dal punto di vista termico che dal punto di vista della portabilità, infatti due capi più leggeri possono riparare meglio di uno più pesante, pesare di meno e regolare meglio quelle che sono le nostre esigenze di copertura. Questo modo di coprirsi "multistrato" lo possiamo ottenere anche con materiali di fortuna, ad esempio la carta, messa fra la maglietta e la felpa.

Come pantaloni secondo me i migliori sono i pantaloni da escursionismo (in nylon) l'inverno e un paio di pantaloni militari per le altre stagioni. Il tessuto dei pantaloni militari (cotone ripstop) è una fibra di nylon inserita ogni 5 fibre di cotone ed allora il tessuto si buca ma non si strappa. Sono ottimi e costano il giusto Quando sopravviviamo secondo me è meglio usare solo pantaloni lunghi

Come guscio più esterno secondo me per il tempo freddo il parka sfoderabile è il non plus ultra per il sopravvissore Si può usare sia solo la fodera interna, sia solo il parka sia in combinazione, quindi al prezzo di quattro indumenti ne abbiamo tre (i parka purtroppo non è che costino pochissimo )

Per concludere un poncho (sempre, estate ed inverno, è un attrezzo multiuso) e per l'inverno un paio di ghette se c'è neve aiutano a stare più caldi e con le caviglie più asciutte.

Dopo il vestiario viene la roba da campeggio:
Per la casa partiamo dalle roulotte ed i camper per i più ricchi, alla tenda, fino al tarp per i più poveri. l'imperativo categorico è asciutti

secondo me una cosa tralasciata dalla regola del tre è il sonno. Possibilmente se uno sta tre giorni sveglio secondo me non è lucidissimo né di buon umore, quindi veniamo al sacco a pelo. qui secondo me un sacco a pelo invernale con un sacco di pile ed un sacco di cotone (anche un lenzuolo matrimoniale piegato in due, perche no) da usare in combinazione è una buona scelta. Secondo me andrebbe usato un sacco interno perché i sacchi a pelo se vengono lavati troppo si sciupano e non isolano più come dovrebbero. Altra cosa importante è un materassino, non dovremmo mai stare a contatto con il terreno (raffreddamento per conduzione) e se siamo in una amaca dovremmo usare qualcosa da mettere dentro all'amaca perché solo con il sacco a pelo ci si diaccia il culo, letteralmente (con l'aria che passa sotto l'amaca, raffreddamento per convezione).

Per la casa qui è soltanto questione di gusti e di possibilità, la casa implicitamente ripara dalle intemperie e se ce l'hai sei ricco

bravo strambo