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Preparazione

20150604 ILimitiQuando si parla di limiti le persone si possono dividere in due grosse categorie: quelle che pensano non conoscono i propri (che avranno presto delle brutte sorprese) e quelle che li sanno gestire. Tutti hanno dei limiti, possono riguardare le condizioni fisiche, la preparazione, la cultura, la gestione delle emozioni e ogni altro aspetto che ci rende umani. Conoscere i propri e saperli gestire è una dote che fa la differeza quando il gioco si fa duro.

 

Non sei superman

Troppo spesso ci si imbatte in persone che hanno un'atteggiamento tutt'altro che umile, che pare siano in grado di fare qualsiasi cosa, sostenere qualsiasi difficoltà, tirare avanti per chissà quanto tempo. La stragrande maggioranza delle volte si tratta di chiacchiere, non comprovate da nessuna verifica diretta, che sono destinate a squagliarsi come burro non appena la situazione si fa più dura di un tot.

Questo atteggiamento non solo è sbagliato, ma è anche potenzialmente estremamente pericoloso per le persone che lo ostentano e per quelle che gli sono attorno o che li seguono. Può infatti portare ad esporsi a rischi o a sforzi che poi nella realtà non si è in grado di sostenere, con risultati catastrofici.

 

Umiltà e consapevolezza

Non c'è nulla di sbagliato ad ammettere i propri limiti. Anzi, in tutte le situazioni in cui si deve privilegiare un'atteggiamento conservativo, restare al di sotto della propria massima capacità di sopportazione, ci porta a pianificare le nostre attività e a compiere le nostre scelte in un modo che ci assicurerà il raggiungimento dell'obiettivo.

In poche parole il vecchio detto "conosci te stesso" vale oro.

 

 

Rispetto dei limiti.

Ci sono alcune situazioni esemplari in cui il rispetto dei limiti porta i suoi risultati:

 

  • vivi in branco. Non esiste nessuno che sia tanto preparato da poter fare ogni cosa ai massimi livelli e fare tutto da solo. Tutti hanno bisogno di aiuto, tutti hanno lacune nelle competenze e nella preparazione. Chi riesce a trovare altri a cui appoggiarsi ha una moltitudine di possibilità in più di farcela rispetto a chi vuole cavarsela alla "lupo solitario".
  • la paura è ok. C'è un motivo se migliaia di anni di evoluzione ci hanno fatto il dono della paura: è uno degli inneschi che fa scattare l'istinto di sopravvivenza. Non avere paura in situazioni difficili o pericolose è solitamente un sintomo di ignoranza... o di qualche disturbo. Il coraggio non è l'assenza di paura, ma la capacità di fare ciò che va fatto nonostante essa.
  • l'allenamento serve. L'allenamento ci da il grande vantaggio di conoscere i nostri limiti. Sapere quanto siamo davvero in grado di fare è il primo passaggio necessario per fare delle valutazioni concrete e realistiche. Ci fa anche capire che, nel momento del bisogno, saremo in grado di fare certe cose ad un certo livello, e non di più: è stupido pensare che, per qualche ragione hollywoodiana, nel momento del bisogno riusciremo improvvisamente a fare cose che non abbiamo mai fatto prima (magari con una musica epica di sottofondo e al rallentatore). Tutt'altro: è molto più probabile che in un caso reale avremo una performance inferiore a quella tenuta in allenamento.

 

Impegno

Conoscere i propri limiti e rispettarli non vuol dire affatto sottostare ad essi. Anzi, è solo conoscendoli che si ha la possibilità di superarli. Anche in questo caso l'allenamento è la chiave per spostare i propri limiti e riuscire, un po' alla volta e con costanza, a fare qualcosa di più e di meglio. Non ci sono altri modi.

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