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Preparazione

20150520 BeInControlQuando si parla di controllo, troppo spesso si pensa di cercare di esercitarlo sulla situazione contingente o sugli altri. Pochi purtroppo hanno l'umiltà e la forza di esercitarlo su se stessi. Nel caso del prepping, una buona regola sul controllo è proprio quella di essere padroni dei propri comportamenti e delle proprie azioni così da riuscire a portare a termine i propri compiti e a raggiungere i propri obiettivi.
Vediamo allora diversi aspetti in cui l'attitudine al controllo e alla disciplina sono alla base di una buona preparazione e siano indispensabili per portare a termine un piano.

 

Il primo nemico
La natura umana spesso ci sporta a cercare cause esterne a tutto quello che va storto. Capita a tutti di sentire e purtroppo anche di dire che "non sono riusciti a fare la cosa A perchè c'era il problema B": Si arriva tardi per colpa del traffico, non si fa la dieta perchè ci sono mille intoppi, non si studia perchè si ha da fare altro... la lista è infinita e arricchita di altri esempi ogni singolo giorno.
Ma questo modo di pensare è un modo di pensare rinunciatario, che non porta a nulla di buono. Implicitamente si ammette che siamo più deboli della difficoltà che ci si è presentata e che non siamo in grado di gestire quella specifica situazione, così che l'unica opzione è quella di fallire e/o rinunciare. Ogni volta che formuliamo questo ragionamento stiamo di fatto misurando quando siamo piccoli e quanto scarse sono le nostre possibilità e capacità.
Ma sappiamo tutti che non è vero, sappiamo benissimo che sono scure che diciamo a noi stessi e agli altri per sfuggire alle nostre responsabilità rifugiandoci nella complice compassione altrui.

La verità è che il traffico c'è sempre stato e avremmo potuto evitarlo e prevederlo. La verità è che dal primo giorno dei corsi sappiamo che ci sarà l'esame ma abbiamo preferito divertirci piuttosto che pianificare diligentemente lo studio. La verità è che sappiamo benissimo che la pizza va contro la nostra dieta... ma la salivazione che ci viene al solo pensiero è più forte della nostra volontà di perdere peso.
Il primo nemico, ammettiamolo... siamo noi stessi.
Si, è vero, ci sono anche situazioni oggettive che rendono irraggiungibili alcuni traguardi. Ma non stiamo parando di quei casi. Stiamo parlando di tutti i casi in cui, in un modo o nell'altro, abbiamo accettato di mollare.


Darsi una disciplina.
Non dovete. Non ve lo chiede nessuno. Non siete costretti.
Ma sapete benissimo che sensa disciplina il vostro piano d'evaquazione non andrà come sperate. Senza disciplina non raggiungerete la forma fisica che vi serve. Senza disciplina non terrete la bocca chiusa sulle vostre scorte e non avrete la forza di superare le difficoltà che inevitabilmente vi si presenteranno ogni giorno. In poche parole, la vostre sciplina può essere il vostro migliore alleato.
Ma come si fa ad acquisirla? Non è facile. Ci sono molti studi al riguardo, ma possiamo innanzitutto provare con alcuni facili esercizi:

  • siate sempre puntuali: o in anticipo. costringetevi a rispettare i vostri orari (e gli appuntamenti con gli altri) pianificate la giornata e cercate di prevedere eventuali intoppi e contrattempi. Pensate che essere in ritardo per il vostro Bugging-out di famiglia potrebbe essere un errore impedonabile...
  • datevi un limite: troppi caffè? troppe sigarette? troppi dolci? Datevi un limite e tenete conto del vostro consumo. La parte più interessante è "osservarsi" quando ci si avvicina al limite: cosa succede? pensate "massì, tanto è solo un piccolo strappo..." oppure mettete in discussione tutto e dite "al diavolo, lo faccio domani". Che metodo usa la vostra testa per sabotarvi? Cosa direste a un'amico che sta per superarlo? Perchè non riuscite a dire la stessa cosa a voi stessi?
  • datevi un obiettivo: stessa cosa del punto precedente, ma dovrete sostituire la privazione con una azione. Potete puntare ad un certo numero di piegamenti al giorno, sessioni di corsa, lezioni per imparare una lingua... Qualsiasi cosa vi permetta di migliorare facendo un po' di fatica.

 

La disciplina è quel tipo di controllo su noi stessi che ci permette di accantonare i nostri desideri immediati a favore di un risultato a lungo termine.

 

Fallire e ritentare
Ammettiamolo: a nessuno piace fallire. Troppo spesso però basta una difficoltà o un piccolo fallimento per buttarci giù e demotivarci al punto di abbandonare tutto. Ma come diceva Pelè "tutto è allenamento" e ogni volta che facciamo così, di fatto ci stiamo allenando a fallire di nuovo. Ogni rinuncia che facciamo renderà più facile le prossime rinunce...
Fallire è la normalità, riuscire non è affatto scontato. Se ci aspettiamo di riuscire, soprattutto senza la necessaria dose di impegno e dedizione, siamo noi ad avere qualcosa che non va nelle nostre aspettative. La realtà è spesso diversa. Ecco perchè ammiriamo quelli che ce la fanno.
Ma noi possiamo ribaltare questa situazione: ogni fallimento è una lezione che ci porta più vicino al nostro obiettivo. Ogni volta che ricominciamo possiamo farlo meglio. Ogni volta che ci riproviamo accresciamo il piacere che ci attende quando alla fine ce a faremo.

Non importa se si fallisce, ne quante volte si fallisce. 

 

Questi non sono aspetti della vita di tutti i giorni. Questi non sono solo qualità che ci servono nel prepping. Non sono doti che fanno la differenza nei momenti di emergenza. Sono tutte e tre le cose.
Perchè in fondo... che differenza c'è?

 

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