Un tè da campo, fatto in pochi minuti con "il fuoco in scatola", ovvero un piccolo fornelletto usa e getta che ci si può costruire facilmente da se e che è in grado di garantirci un a fiamma robusta per diversi minuti.
Questo week end è stato dedicato alle "prove sul campo" (o quasi) fedeli all'approccio per cui l'attrezzatura va sempre collaudata e sperimentata, sia per capirne il vero potenziale ed eventuali punti deboli, sia perchè l'attrezzatura non fa nulla da sola e deve essere sempre accompagnata e supportata dalle nostre abilità.
Il progetto del "fuoco in scatola" è molto semplice da realizzare. Si trovano parecchie risorse in rete su come farlo e non mancheremo presto di farne uno anche noi dato che, possiamo anticiparlo, l'esito della prova è stato piuttosto positivo. La realizzazione è semplice e prevede l'utilizzo di soli elementi di recupero:
Politically incorrect: nel'ultimo post sulle "dieci cose da fare finchè si è in tempo" al punto 3 prendevamo in considerazione di svincolarsi dai vizi, fumo in testa. Tanto è bastato a farci riceve commenti negativi: "ma se io fumo saranno c@x*i miei?"... Certo! con tutto quello che comporta.
Ovviamente non sta a noi valutare nè esporre la cosa dal punto di vista della salute: se non sono bastati anni di ricerche, l'evidenza delle patologie o semplici considerazioni visive, cosa potremo mai fare noi? Ognuno è libero di fare la propria scelta, farsi male come meglio crede e di prendersi le conseguenze...
Approfondiamo la cosa dal punto di vista di un prepper: gestione dello stress e dell'emotività, valore economico e sociale, possibilità che vengono date o tolte a seconda dei casi.
Liste, scorte, kit, piani... quante sono le cose che davvero dobbiamo fare per essere pronti ad un'emergenza o a un disastro? Quali passi per metterci al sicuro da un collasso economico? Ci sono contromisure che possiamo mettere in atto fin da ora? Possiamo stilare un decalogo?
Sono tutte domande a cui è difficile dare risposta, dato che le incognite e le variabili in gioco sono molte. A seconda dell' Evento che ci troveremo a dover fronteggiare il decalogo potrebbe cambiare molto, ma proviamo a stilare una lista compatibile con quelle che abbiamo chiamato "strategie trasversali"
Seconda puntata del filone delle Checklist che, a quanto pare, risquotono un certo successo. Ricordando sempre il consiglio di non basarsi solo sulle liste o sull'accumulo di materiali vari, passiamo a prendere in considerazione le risorse che ci servono per assicurarci luce ed energia. Chi si è preso la briga di leggere il precedente articolo sul peak-oil avrà già avuto modo di rendersi conto di quanto l'attuale civiltà sia completamente basata e strutturata sulla disponibilità di emormi quantitativi di energia a basso costo. Contemporaneamente sarà capitato a tutti di rendersi conto del disagio e delle difficoltà, piccole e grandi, che si incontrano durante un black out. E' automatico quindi preoccuparsi, e quindi prepararsi, all'eventualità di una crisi energetica o anche semplicemente a non poter più contare su luce, gas, e benzina.
Manteniamo la promessa del post precedente sulle checklist e cominciamo ad esaminare una categoria particolare: quella degli accessori. E' una categoria un po' particolare in quanto è quella in cui si può mettere "di tutto un po'", e davvero non ci può essere una cosa a priori giusta o a priori sbagliata. Tuttavia ci sono diversi criteri da tenere presenti ed è soprattutto rispetto a questi che dovremo fare le nostre valutazioni.