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Mai ignorare i segnali, di qualsiasi natura essi siano.
Della sequenza sismica di L'Aquila ricordo il caldo e l'aria gialla nella quale ogni tanto mi ritrovavo immersa e sapevo che mi sarei dovuta mettere a riparo, ma lavoravo presso la Pro Loco di Amatrice in quel periodo e, a posteriori, rimanere nei pressi del Corso principale, forse non è stata una gran buona idea.
Nell'agosto 2016 ci siamo trovati senz'acqua per molti giorni nella mia frazione, Castel Trione e in altre, perchè le tubature continuavano a rompersi in alcuni punti precisi e le nostre case erano piene di bottiglie e taniche d'acqua, tutto ciò non mi creava particolare disagio perchè, da prepper, mi ero organizzata per lavarmi, pulire, lavare i piatti e bere, andavamo alla fontana della frazione vicina, Capricchia dove amici e vicini molto accoglienti erano felici della nostra esperienza e della condivisione di qualcosa dal sapore antico, come il bucato comunitario simile a quello che si faceva fino a 50 anni prima.


La mattina del 24 agosto stavo andando a Accumoli a lavorare, ero apprendista restauratrice e stavo completando il basamento di una statua nella chiesa principale, prima di andare a lavoro mi sono fermata sotto la Torre Civica di Amatrice e un odore nauseante mi ha investita appena scesa dalla macchina, un misto di metano e putrido, non ho dato particolare peso a questa sensazione olfattiva, sono ripartita e sono arrivata a lavoro.
Poche ore dopo eravamo già sulla strada di casa, io e la mia insegnante, nauseate da un leggerissimo odore indefinibile che ci aveva accompagnate durante il lavoro, insieme a quello che credevamo fosse il rumore di qualche topo che rosicchiava statue lignee nei sotterranei della chiesa e il gran caldo che sembrava invadere tanto la vallata, quanto le montagne.
Come potete notare, un occhio più attento e meno spensierato del mio, avrebbe notato, in queste palesi avvisaglie, un cambiamento rispetto al solito, il caldo afoso a 1000 m slm, odori mai sentiti prima, tubature sotterranee che si rompono, scricchiolii.

Fate attenzione ai segnali del mondo attorno a voi.

Vivevo e vivo con i miei genitori, quella sera loro erano richiesti a prestare servizio tramite la nostra associazione di soccorso, alla festa celebrativa della nomina a “Borgo più bello” di Amatrice e c'erano persone e Pro Loco da tutta Italia, io ero stranita e avevo deciso di rimanere a casa e di cenare con mia nonna e i miei zii nella casa di fronte.
Alle 2.00 eravamo tutti nei nostri letti e ci stavamo addormentando, la prima cosa che ricordo è che stavo sognando il lavoro che amavo tanto, ma ero a testa in giù e la statua si muoveva troppo.
Era già iniziato.
Mi svegliai di soprassalto con la nausea e urlando, sognando di urlare, perchè non sentivo la mia voce uscire e piangevo disperata perchè avevo paura e non sono stata una brava prepper, non ho allungato la mano sotto al letto per prendere lo zaino, non mi sono vestita con le cose che avevo preparato sul tappeto, tutto quello che avevo organizzato per la mia salvezza rimaneva là, inutilizzato.
La mia porta era chiusa e per una frazione di secondo ho pensato a tutti gli scenari possibili, anche l'eventualità che solo il lato dove mi trovavo io, fosse rimasto in piedi di tutta la mia casa e che mi sarei affacciata sul vuoto, senza poter scendere con le mie gambe e che sarei morta per l'impatto o infilzata o che nessuno sarebbe venuto a cercarmi e che i miei genitori fossero già morti nel loro letto, schiacciati dal tetto
Invece erano nella loro camera, la porta di fronte alla mia, e andai da loro, ma ora che avevamo visto di essere tutti vivi, ero certa che saremmo sopravvissuti ancora; la scossa era molto forte e non sembrava finire mai, ma la nostra casa era più forte, antisismica, solida, dalle mura spesse almeno 70 cm, mente pensavo a questo più che a tutta la mia vita, calcolavo probabilità immaginarie e facevo un piano per quando sarebbe finita e sarei potuta uscire con la mia famiglia dalla nostra casa, nella quale riponevo tutta la mia fiducia.

Come potete notare, una persona, preparata o impreparata che sia, avrà la parte razionale della propria mente sempre vigile, ma anche i più freddi e calcolatori cercheranno il conforto nei propri affetti prima di stabilire come procedere, anche a questo serve far parte di un gruppo e non isolarsi. Avere paura è una reazione normale di una persona normale ad una situazione sconosciuta o conosciuta, della quale immaginiamo in modo negativo lo svolgimento e l'esito.

C'era d'aver paura, ma non potevo farmi prendere dal panico, dovevo uscire e portare la mia famiglia con me, la cosa più saggia da fare, in una casa di tre piani, è rimanere dove si è ed aspettare che l'evento termini, poi muoversi cautamente e lasciare la struttura.
Ricordo di quando, anni prima, poco dopo L'Aqula, il nostro camino andò a fuoco per via di un grosso accumulo di fuliggine e fiamme troppo alte, vennero i pompieri ed uno di loro mi disse “Attenta a questa scala a chiocciola in ferro, se verrà un terremoto qui e scenderai durante la scossa, ti stritolerà”, non l'ho mai dimenticato.

L'abitazione di un prepper deve essere adeguata a fronteggiare almeno il pericolo che più probabilmente si verificherà nella zona in cui viviamo (rimando alle mappe del mio primo articolo e vi invito a cercare su internet le specifiche), perchè la casa deve proteggerci, dirò una cosa impopolare, ma non è necessario che la casa sopravviva, deve solo permetterci di uscire sani e salvi, può anche crollare alle nostre spalle, l'importante è non morire schiacciati.


La casa deve essere fornita di cose facilmente trasportabili, perchè potremmo dover afferrare gli zaini in corsa e dovremmo avere a disposizione immediata tutto ciò che per noi è necessario, non farò le liste che tanto amiamo su cosa è indispensabile o utile e su come andrebbe preparato perchè esistono pareri molto più autorevoli ed esperti del mio e perchè ciò che io ritengo necessario, è diverso da ciò che tu, lettore, ritieni necessario, al di là del basic, ma quello dovrebbe dircelo il buonsenso che nel prepping è la premessa alla scelta stessa di essere preppers.
La mia casa è sopravvissuta, la stessa cosa non è successa ad altre più sfortunate, c'era un gran polverone quella notte e urla da tutte le parti, nella mia frazione e in quelle vicine, la mia storia comincia qui.

Regola n.3: Prepara il tuo zaino con ciò che ritieni sia indispensabile portare con te pensando di non poter tornare mai più a casa. Avere paura è normale.

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